anche a me pare che i fondamenti teorici delle critiche al consumismo siano quanto mai precari, e per questo ci si dovrebbe attrezzare per abbatterli definitivamente :)
dopo settimane di stenti mi pare che le cose si stiano muovendo e appaiano nuovi conferenzieri che, FINALMENTE, portano acqua fresca su questi schermi.
le proposte bibliografiche di Piero mi paiono esattamente quelle necessarie alla "svolta" liberista che pannella ha supermeritoriamente, e ancora una volta all'avanguardia, deciso negli ultimi due anni.
si tratta di radicarla con l'aiuto di chi ha gia' da tempo teorizzato certo scelte.
tra noi e i liberals o la new left america (qui secondo me siamo stati vittime anche noi di certi testi, teodori in primis) ci corre un oceano. se questo oceano sia di saggezza o meno non lo so, ma sicuramente e' vasto e tempestoso.
l'abbandono di certi riferimenti e' da salutare con gaudio massimo.
il problema che ci si pone davanti e' quello di combinare l'essere liberali liberisti libertari in un contesto nonviolento.
le cose dette da piero sui libertari americani sono tutte vere, e ritengo che, molto probabilmente, noi siamo piu' vicini a loro di qualsiasi altro soggetto politico orgnanizzato nel mondo, ma noi abbiamo fatto la scelta nonviolenta, loro no.
e da qui le differenze di fanno evidenti per quanto riguarda per esempio il possesso e l'uso (per difesa personale) di armi da fuoco.
la definizione di anarco-capitalisti e' molto suggestiva, ma per dei liberisti credo che si debba compiere lo sforzo di voler mettere ancora una volta al centro dell'agire politico lo stato di diritto, minimo se vogliamo, ma comunque presente, anche
perche' non e' detto che un contesto anarchico sia il piu' economico, e di questo credo debba sembre tener presente un liberista.
quindi se le estreme conseguenze devono poter essere scelte responsabili di ogni singolo individuo (il concetto di cittadinanza diventerebbe datato e superfluo) per quanto riguarda la comunita' o societa' (non so quale altro termine usare) le
scelte personali non devono ledere i diritti e le liberta' fondamentali altrui, quindi si alla prostituzione, si alla pornografia, si all'uso e abuso di qualsiasi cosa, no all'uso delle armi (d'altra parte in un mondo dove quasi tutto e' legale e'
ipotizzabile che anche il crimine diminuisca...)
ma in un contesto in cui si possa conoscere per deliberare e in cui i diritti umani siano sveramente fatti rispettare.
tutto questo dovrebbe distinguere i libertari dagli anarchici, I guess
saluti
--- MMMR v4.60unr * +[periodo di prova scaduto da 7758 giorni.]+