Scritto il 2-Dic-96 da Pi.Vernaglione:
==> anarco-capitalisti, il libertarismo incorpora un
==> liberismo che, sviluppando con coerenza il liberalismo
==> fino alle estreme conseguenze, avversa ogni politica
==> proibizionista non solo in materia di droga o di
==> alcool, ma anche di prostituzione, di usura, di
==> spaccio, di pornografia, di porto d'armi (e qui gi
==> sento gli anatemi dei compagni!), di consumo e offerta
==> di qualsiasi bene o servizio. E dunque, ecco una
==> bibliografi a essenziale: ssoluto che consenta di
==> discernere fra consumi "buoni" ed emancipatorii e
==> consumi "cattivi" e regressivi, lascerei una polemica
==> del genere alle sinistre conservatrici e di fatto
==> antilibertarie di casa nostra.
Caro Piero, collega di Maratona Oratoria, personalmente non lancio mai anatemi.
Anch'io ritengo una conquista del mondo radicale il liberismo, ma non mi sento...credo...
anarco-capitalista. Per me l'antiproibizionismo, ad esempio, non e' questione ideologica,
considero l'ideologia, qualunque ideologia, pure quella liberista, tomba di
ogni liberta'.
Anche l'anarchia e' ideologia, non mi sento affatto anarchico, mi sento liberale.
Antiproibizionismo *essenzialmente*, chiedo scusa, per esempio, perche' il proibizionismo mon funziona.
Antonio, da sempre liberale e liberista, che mai chiama qualcuno "compagno",
perche' il termine gli ricorda...brutti tempi.
(I Pannelliani sono belli perche' Non Tutti Uguali)