Roma, 3 dicembre 1996
Le notizie che filtrano dal Consiglio Nazionale di Forza Italia sono tali che i muri di quelle stanze registrano sicuramente l'andamento dei lavori come l'eco di tanti lustri di 'sedute segrete', con 'scomuniche' e anatemi per i rari dissenzienti, con ovazioni per gli interventi dei capi (qui il capo é uno), obbligo di tripudio (e il sen. Vertone - direttamente investito dall'ira divina - deve aver avuto lui per primo un senso profondo di già vissuto) e via dicendo.
Il dubbio é atroce: i nuovi inquilini di via dei Frentani hanno forse scelto quella sede come la più acconcia a garantire il rilancio delle tradizioni del luogo, non più assicurata da post-comunisti del PDS e paleo-comunisti di Rifondazione?
Se qualcuno comanda in tal modo il corso delle cose la colpa maggiore non é sua: ma di coloro che glielo hanno permesso e glielo permettono.
Se per 'realpolitik' si accetta tutto questo, dai contenuti agli obiettivi, ai metodi, allo stile, ai 'contrordine compagni' cosa farebbero mai se dovessero trovarsi dinanzi al 'potente' non più solamente nella 'loro' casa, ma nel paese?