APPELLO: Pannella pungola Silvio Tradisci i referendum
L'ultimo dei Mohicani, o giu' di li'. Fuori dal Parlamento senza truppe organizzate, sempre in guerra contro tutti, soprattutto contro gli amici di un tempo oggi quasi nemici. E' Marco Pannella, che a Silvio Berlusconi non ne perdona una. Gli chiede soldi (in parte gia' ottenuti) in ottemperanza - giura - ai patti sottoscritti prima delle elezioni; lo canzona per il suo rapporto con il leader della maggioranza ('Lui lo chiama D'Alema mon amour', scherzo' qualche settimana fa); lo fustiga per i metodi 'paleo-comunisti' con cui governa il suo partito. Ma soprattutto ce l'ha con il Cavaliere per quella sorta di 'Tradimento' che sente ordito ai suoi danni: la relazione pericolosa con L'Ulivo sulla Bicamerale, la disponibilità alle larghe intese. Approcci che scandalizzano Pannella da sempre favorevole al severo modello maggioritario americano. E che lo preoccupano, perche' ci legge un allontanamento sempre piu' deciso dalla battaglia che il leader radicale conduce ormai da oltre 1 anno: i referendum.
E cosi'mentre Berlusconi, raccontano, suggerirebbe ai suoi di tenere le distanze dal leader radicale che in almeno due e occasioni (politiche del '96 e regionali del '95)avrebbe causato la sconfitta del Polo, Pannella da parte sua usa ogni arma per pungolarlo. Nella speranza che torni alle origini liberali. Perche' i pannelliani non e' che si siano dimenticati dell'appoggio ricevuto: 'Se non ci fosse stato Berlusconi - ammettono i suoi - non ci sarebbero nemmeno i referendum'. Fu infatti il leader azzurro a dare grande risalto all'iniziativa firmando lo scorso inverno i quesiti presentati dal Club Pannella (non su droga e aborto) e furono parecchi militanti di Forza Italia a dare una mano per la raccolta di firme.
Ma oggi, e' il timore di Pannella, se prevale il clima del 'grande inciucio' potrebbero sorgere ulteriori difficolta' al via libera che la Consulta dovrebbe dare ai referendum. Per questo il leader radicale martella contro le grandi intese, tiene viva con un comizio ininterrotto da settimane la campagna per il finanziamento dei referendum (e stanno arrivando parecchi assegni da 15 milioni, tra cui quelli di imprenditori come Emma Marcegaglia, Gazzoni, Teso, Delle Piane), e lancia una nuova iniziativa. Spiega Benedetto Della Vedova, dei club Pannella: 'chiediamo ai liberali del Polo di costituire un gruppo parlamentare, a tempo, che si caratterizzi per la battaglia referendaria. Come dire, offriamo loro una bandiera'. La accetteranno? Improbabile. Anche se Marco Taradash, uno dei pochi ex radicali in Forza Italia ancora vicini a Pannella, ha promesso il suo impegno.