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Conferenza Movimento club Pannella
Vernaglione Piero - 6 dicembre 1996
Qualche risposta alle osservazioni di P. Gull e Gianfranco Cercone. Gull introduce una distinzione fra "libertß di" e "libertß dal bisogno". Io, da liberale, riconosco solo la cosiddetta "libertß formale", o "libertß negativa", in base alla quale un individuo libero di compiere qualsiasi atto ("libertß di") se non vi sono impedimenti da parte di un altro soggetto (ad esempio, lo Stato). Gull, accogliendo anche il concetto di "libertß dal bisogno", sposa una concezione di tradizione socialista, la libertß sostanziale, o libertß positiva, che contiene in s un corollario che Gull non ha esplicitato: l'intervento dello Stato in campo economico-sociale. Dare dignitß giuridica al concetto di "libertß dal bisogno" significa conferire ad esso imperativitß; ci comporta l'introduzione di norme giuridico-amministrative che eliminino immediatamente e direttamente il disagio economico. La conseguenza l'ampliamento della sfera del comando politico, con la connessa creazione di nuovi meccanismi, norme, enti, prassi
e burocrazie. Poich ritengo che oggi il mercato sia lo strumento migliore (non perfetto) ai fini di un'allocazione efficiente delle risorse, e la storia recente ha dimostrato in maniera inequivocabile le distorsioni provocate da un intervento pubblico diffuso (in termini di burocratizzazione, inefficienza, ingessamento dei sistemi economici, disincentivi al lavoro e all'impresa), personalmente ritengo di dover respingere il concetto di "libertß dal bisogno", per le implicazioni normativo-dirigistiche che porta con s . Peraltro, sono in perfetto accordo con Gull quando sottolinea che "la storia si muove" e "la veritß di oggi diversa da quella di ieri". E' proprio in base a tale considerazione che ritengo che oggi (ripeto: oggi) il liberismo sia progressista e innovatore, e non "di destra" come sostiene la sinistra, italiana ed europea.

Quanto al mio presunto comportamento staliniano, di riscrittura delle bibliografie, nasceva dall'esigenza, quasi un'ansia, di pubblicizzare un orientamento culturale misconosciuto in Italia e nell'Europa continentale, ma a mio avviso fecondo e stimolante, certamente pi· suggestivo delle dottrine liberaldemocratiche imposte in Italia dall'industria culturale "democratica", e cio i noiosi e "perbene" Rawls, Dahl e Dahrendorf. E a proposito di bibliografia, rispondo alla richiesta di Gianfranco sull'indicazione delle case editrici. Le due opere di Rothbard, "L'etica della libertß" e "Per una nuova libertß", "Difendere l'indifendibile" di Block e "L'ingranaggio della libertß" di D. Friedman sono editi da una piccola casa editrice di Macerata, "Liberilibri". Poich difficile trovarli anche nelle librerie pi· fornite, d il numero di telefono della casa editrice: la via pi· rapida l'acquisto per corrispondenza 0733/231989 (giuro che non prendo la percentuale !). Quanto ad "Anarchia, stato e utopia" di Nozick,

un vero pilastro del pensiero "libertarian" e in generale del pensiero politico contemporaneo, era stato stampato nel 1981 da Le Monnier, ma ormai introvabile in Italia e la stessa casa editrice l'ha esaurito. Saluti, Piero.

 
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