Ho visto lo spot pubblicitario in difesa dei referendum (su Rete A, ore 19
circa).
E' uno spot tutto di primi piani frontali su uno sfondo scuro, come in un
film di Bergman. All'apparizione di ogni volto una voce fuori campo commenta
:"Questa donna, questo uomo, ecc., ha raccolto tante firme per i referendum
eppure non sarebbe leilui ad avvantaggiarsi in prima persona per l'abrogazione
del golden share"(lo dice meglio, io l'ho sentito di sfuggita). E al termine, si sente
la voce del nostro Vate che dice: "Però per difendere i referendum
c'è bisogno di 7 miliardi e mezzo. Che facciamo?".
Lo spot mi piace, prima di tutto perchè è austero e francescano, due qualità
stilistiche che apprezzo sempre (dico sul serio).
E poi perchè dà l'impressione che i militanti del Movimento siano persone
serie e affidabili. Ma non è una serietà ostentata, atteggiata, ricattatoria
(come quando D'Alema odiosamente ripete: "Noi siamo persone serie").
No. I nostri militanti non facevano la parte delle persone serie. Le loro
espressioni erano imbarazzate qualche volta per le telecamera, o sorridenti.
Eppure li accomuna un pathos di serietà.
Un'impressione di serietà che, per non essere ricercata,
è tanto più profonda e autentica.
Se c'ero anch'io rovinavo tutto...
G.
--- MMMR v4.00unr * "Agisci sempre come se Pannella ti vedesse"