Prendo spunto da quanto scritto da Barletta - anche se dice di "non" essere mio amico :) - per rammentare al compagno Vernaglione che "al solito" (intendo dire: in vasta ed illustre compagnia) pecca di un certo appiattimento storico. Non e', cioe', la fine della storia perche' la storia e' gia' finita da tempo.
Purtroppo (o per fortuna: sarei disoccupato) non e' cosi'. Quelle che Vernaglione chiama in causa come "liberta' civili classiche" sono il frutto di una lenta maturazione storica. Oggi cioe' Vernaglione non riconosce dignita' al "diritto al lavoro" o al "diritto ad una corretta informazione" (pesco a caso) esattamente come duecento anni fa il Papa giudicava palle spaziali i principi dell'Ottantanove. Nel medioevo e all'inizio dell'eta' moderna la liberta' individuale era fortemente limitata da una serie di fattori anche politici, per esempio non era riconosciuto il diritto di professare una religione qualunque.
Questi "diritti" lanciati come principi etici, sono diventati poi patrimonio comune e quindi hanno oggi piena forza giuridica. Con l'evoluzione della societa', che tende, in linea di massima, ad un miglioramento generale delle condizioni di vita, e quindi a perfezionare le sue aspirazioni ed i suoi auspici, anche "viaggiare comodi in treno" diventera' un "diritto", fatte le debite proporzioni. Oggi e' solo un auspicio (che, personalmente, rivendico con continui reclami alle FS, visto che pago il biglietto).
Non mi stupisco piu' di tanto. Chi siede in cima ad una qualunque gerarchia sociale ha la tendenza a rappresentare quest'ultima come naturale ed eterna. Quindi anche la gerarchia "borghese" che non a caso chiama "classiche" determinate liberta'. Il concetto di "classico" e' un concetto-rifugio oserei dire tipicamente conservatore, uno stadio che si e' raggiunto rispetto al quale non si deve retrocedere, ma che non e' pensabile superare perche' rappresenta lo stadio ultimo dello sviluppo morale ed intellettuale dell'umanita'. Come sempre, come nel marxismo, come nel cattolicesimo, ma anche come nell'antica Roma, la fine della storia, quando si chiude il tempio di Giano, si erigono trofei, si celebra il principe. Desertum faciunt, pacem appellant. Buonanotte.
p.s. per la terapia: devo sempre a Cercone (e a Grippo) un programma del movimento dei club paologull. Non e' che me ne sono scordato, solo che non si fa su due piedi. Potrei sempre candidarmi a sindaco
--- MMMR v4.50reg * I bisogni sono diritti