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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 16 dicembre 1996
PRIMO VIA LIBERA DALLA CASSAZIONE A 30 REFERENDUM

(Il Sole-24 ore, domenica 15 dicembre 1996)

di Donatella Stasio

Tutti i quesiti ammessi:

- Promossi dai comitati Pannella

1. Ritenuta d'acconto sui redditi da lavoro;

2. Incarichi arbitrali a magistrati;

3. Consiglio superiore della magistratura;

4. Carriera dei magistrati;

5. Risarcimento danni giudiziari;

6. Elezione Senato Repubblica;

7. Elezione Camera deputati;

8. Moduli organizzativi delle scuole elementari;

9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie;

10. Privatizzazioni;

11. Guardia di Finanza;

12. Obiezione di coscienza;

13. Pubblicità televisiva;

14. Interruzione volontaria della gravidanza;

15. Accesso al Fondo per attività venatoria;

16. Professione di giornalista;

17. Pubblico registro automobilistico;

18. Canapa indiana;

- Promossi dalle Regioni

19. Concorsi unici per il reclutamento delle amministrazioni pubbliche;

20. Ministero Risorse agricole, alimentari, forestali;

21. Funzioni in materia di turismo, spettacolo e sport;

22. Ministero della Sanità;

23. Funzione di indirizzo e coordinamento;

24. Attività promozionali all'estero delle Regioni;

25. Rapporti comunitari delle Regioni;

26. Controlli dello Stato sugli atti amministrativi delle Regioni;

27. Segretari comunali e provinciali;

28. Amministrazione centrale del ministero Industria e commercio;

29. Esercizio delle funzioni amministrative delegate alle Regioni;

30. Controllo delle deliberazioni dei consigli comunali e provinciali;

Roma - La stagione referendaria è aperta. Ieri la Cassazione ha dato via libera a 30 dei 32 referendum presentati dai club Pannella e dalle Regioni, tra cui spiccano quelli in materia elettorale (per introdurre il sistema maggioritario senza il correttivo della quota proporzionale) e sulla giustizia (per modificare il sistema elettorale del Csm; eliminare l'automatismo nella progressione di carriera dei magistrati; consentire l'azione diretta di responsabilità civile nei confronti dei giudici; impedire gli incarichi extragiudiziari). La palla passa ora alla Corte costituzionale che, l'8 e il 9 gennaio, deciderà per quali di questi 30 referendum si andrà a votare in primavera.

Non hanno superato il vaglio di legittimità della Cassazione le richieste di abrogazione del monopolio Enel sull'energia elettrica e sull'assistenza obbligatoria delle organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini nella stipulazione dei patti in deroga all'equo canone. Ancora non si conoscono le motivazioni della suprema Corte, che forse oggi stesso (il termine massimo scade domani) depositerà l'ordinanza relativa alle 32 richieste di referendum, 20 proposte dai radicali-riformisti di Marco Pannella e 12 dalle Regioni. E' però probabile che i due quesiti sull'Enel siano stati bocciati perché in seguito a modifiche legislative o giurisprudenziali la situazione originaria è cambiata e, dunque, il referendum è divenuto superfluo.

Adesso i riflettori sono puntati sulla Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sull'ammissibilità dei quesiti, vale a dire sulla loro "omogeneità", "chiarezza", "coerenza" e "semplicità". E' la prima volta nella storia, però, che la Consulta deve vedersela con un numero così alto di referendum: dal '72 ad oggi le richieste sono state 96, i referendum ammessi 39, le tornate referendarie 9; dal '93 al '95 le richieste di consultazione popolare sono state 35, 24 dichiarate ammissibili e 11 inammissibili. Non è affatto escluso, dunque, che stavolta la Corte decida di porre un freno alle raffiche di referendum.

Il verdetto dovrà essere depositato entro il 10 febbraio e sui referendum che riusciranno a superare l'esame si andrà a votare in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.

Ovviamente soddisfatto Pannella per la sua "impresa, politica e organizzativa, senza precedenti in Italia e altrove". Il leader riformista ha peraltro preannunciato un ricorso del professor Beniamino Caravita, coordinatore della difesa dei 20 referendum, contro la decisione della Cassazione di bocciare i due quesiti sull'Enel e sui patti in deroga.

Dei 18 referendum di Pannella sopravvissuti al vaglio della Cassazione, 4 riguardano la magistratura e 2 in sistema elettorale di Camera e Senato. Gli altri mirano ad abrogare (ma c'è chi ritiene che, per alcuni di essi, il confine con il referendum propositivo o manipolativo sia sottilissimo) le norme relative alla ritenuta d'acconto sui redditi da lavoro; sui moduli organizzativi delle scuole elementari; sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie; sulle privatizzazioni. E ancora: la smilitarizzazione della Guardia di Finanza; l'obiezione di coscienza; l'interruzione volontaria della gravidanza; la caccia; il pubblico registro automobilistico; la liberalizzazione delle droghe leggere; la professione giornalistica.

Quanto alle 12 consultazioni proposte dalle Regioni, alcune mirano ad eliminare determinate strutture burocratiche centrali, riducendo il numero dei ministeri col trasferimento delle loro competenze alle Regioni e cancellando la figura del segretario comunale. I Ministeri da abolire dovrebbero essere quello dell'Agricoltura, della Sanità, dell'Industria; ma le Regioni chiedono anche l'abolizione delle norme del decreto-legge n. 97/95 (convertito in legge n. 203/95) sul riordino delle funzioni in materia di turismo, spettacolo e sport.

Considerata la massa di richieste che sa per approdare a palazzo della Consulta, è molto probabile che ciascuno dei 14 giudici costituzionali (il quindicesimo manca all'appello perché il Parlamento non ha ancora trovato un accordo) avrà assegnati almeno due referendum.

 
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