Roma, 20 dicembre 1996
"Massimo D'Alema non avrà sicuramente affidato alla chiarezza ed alla responsabilità di un contratto politico le sue alleanze. Ma quando capirà la cosa si pentirà e riconoscerà che abbiamo avuto ragione. Non si diventa liberali ed intelligenti di pratica di diritto e di libertà in qualche semestre e per immediate conseguenze strumentali per l'assunzione del potere e del sottopotere. Ma di certo Massimo D'Alema rappresenta la struttura e l'ideologia storica per cui in Italia il regime ladro della partitocrazia ha impedito l'affermazione dello stato di diritto e della democrazia. Non bastano le sue battute, checché ne pensi, per cancellare una verità storica: egli rappresenta tuttora il fondamento principale della consociazione antiliberale, partitocratica nel nostro paese. Speriamo che cambi davvero nel corso dei prossimi lustri."