Roma, 23 dicembre 1996
FEDERMECCANICA E CONFINDUSTRIA PONGONO OGGI ANCHE PROBLEMI DI PRINCIPIO E DI INTERESSI GENERALI.
INVECE PARTITOCRAZIA, SINDACATOCRAZIA E IL GOVERNO PROSEGUONO SULLA STRADA DI DISCENDENZA FASCISTA
"Constatiamo che nessuna forza politica e parlamentare - a parte il nostro Movimento - pone con vigore il problema delle funzioni arbitrali che i governi continuano a esercitare nei conflitti sociali, funzioni arbitrarie e negative per dei liberali; nessuno pone il problema del radicale superamento dei contratti collettivi nazionali; nessuno denuncia la necessità che il parastato sindacale sia ricondotto alle funzioni e alle caratteristiche sue proprie, che non devono più essere quelle delle corporazioni, oligarchiche e burocratiche, in uno Stato etico, amministrativo, di discendenza fascista.
A Federmeccanica e Confindustria va, quindi, riconosciuto di porre anche urgenti questioni di principio, e di difendere, con i propri legittimi e parziali interessi, anche interessi generali del paese.
Le illusioni oggettivamente entriste e subalterne all'Ulivo - invece - anche di chi, come Ciampi e probabilmente Amato, ben sanno che pensioni e sanità, strutture di dissipazione, di dilapidazione di risorse pubbliche, vanno aggredite con urgenza, a pena di rischi enormi e di danni irreparabili per l'Italia, pesano come un'ipoteca pericolosa e costosa sul risanamento della economia italiana. Il mercato deve essere considerato più un punto di partenza che di arrivo."