di Ferruccio de Bortoli
(Il Corriere della Sera, venerdì 17 dicembre 1996)
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D: La legge sul finanziamento dei partiti, votata da tutti, non è certo un esempio di legge liberale: è statalista, proporzionale, consociativa.
R: In linea di principio questa legge non piace nemmeno a me. Io sono per un finanziamento della politica affidato alla responsabilità del cittadino e del privato. Però non vivo nel Paese delle favole, purtroppo, e dunque vi domando: nell'Italia del '97 preferireste che si tornasse al sistema di prima, all'esigenza dei partiti di finanziarsi attraverso le tangenti? Un partito deve avere sedi e collaboratori, deve organizzare convegni e congressi, deve promozionare le sue idee e i suoi programmi. La politica costa, è un costo della democrazia.
D: A proposito di soldi, darà a Pannella il miliardo e ottocento milioni stabiliti dal giurì?
R: Purtroppo sì, con la speranza, e l'augurio, che li usi bene"
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