FINANZIAMENTO ILLECITO
Colloquio con Ettore Gallo pag. 48
E' legittima la nuova legge sul finanziamento pubblico dei partiti? "Mi sembra un chiaro tentativo di eludere il risultato del referendum popolare del '93" risponde Ettore Gallo, presidente emerito della Corte Costituzionale.
D. Perché parla di elusione?
R. Quella somma che il cittadino può destinare ai partiti è in realtà il 4 per mille dell'imposta sui redditi già versata allo Stato. Come dire che lo Stato, invece di finanziare direttamente i partiti, delega il cittadino a farlo. Insomma sono già soldi dello Stato, non più del contribuente.
D. E per le somme elargite come contributo volontario da privati, società o imprese?
R. Anche qui la detrazione è calcolata sull'imposta e non sull'imponibile. Diverso l'8 per mille destinato alla Chiesa cattolica e alle altre confessioni religiose: la detrazione viene calcolata sull'imponibile e quindi l'elargizione è direttamente del cittadino.
D. La nuova legge viola la Costituzione?
R. Sono molto perplesso sulla sua legittimità. Se fossero passati 10-15 anni da quel referendum il legislatore avrebbe anche potuto riproporre una tale normativa: un referendum abrogativo non impegna il Parlamento per l'eternità. Ma in questo caso sono passati solo tre anni.
D. E i 160 miliardi già stanziati per il 1997?
R. E' un'erogazione di denaro pubblico e la violazione di legge è ancora più evidente.
D. Che cosa può succedere ora?
R. Il Capo dello Stato potrebbe non promulgare la legge inviando un messaggio alle Camere per spiegare i motivi del suo rifiuto e invitando il Parlamento a riprenderla in considerazione. Non esistono precedenti specifici, ma la Costituzione lo prevede.
D. E' ipotizzabile un ricorso alla Corte?
R. Si può ricorrere all'autorità giudiziaria e chiedere che la legge non diventi operante. Il giudice, non sarebbe competente a decidere, potrebbe chiamare in causa la Corte.