MALEDETTO "PER MILLE"
Articolo di Ida Magli pagg.62-63
Dunque i politici ci hanno ancora una volta dimostrato come il famoso detto "fatta le legge, trovato l'inganno", sia da applicarsi prima di tutto a loro. I cittadini si erano espressi contro il finanziamento pubblico ai partiti, ma è stata sufficiente una piccola giravolta formale e il finanziamento è tornato. Marco Pannella ci risparmi i suoi digiuni e le sue valanghe di referendum. Ci accontenteremmo che la Corte Costituzionale o il Presidente della Repubblica dichiarassero una volta per sempre che la volontà del popolo è sostanziale. Ma al di là degli inutili lamenti del cittadino tradito, nel meccanismo del 'per mille' è nascosto un problema molto grave, una specie di risultato ultimo della logica distorta che sostiene ormai da molti anni la precarietà psicologica e sociale degli Italiani. E' impossibile infatti da parte del singolo, esprimere un giudizio, fare una scelta, assumersene la responsabilità pagandone i prezzi in proprio. Nel sistema del 'per mille' la scelta è soltanto apparente in quanto il
carico viene detratto dal gettito complessivo delle tasse, per cui ognuno paga per tutte le chiese oltre che per la propria, per tutti i partiti oltre che per il proprio e così via per tutti gli altri casi che sicuramente fioriranno nella fertile fantasia dei politici. Si tratta della consegna allo Stato anche degli atti o dei sentimenti più personali, tanto che lo Stato è in contraddizione con se stesso quando garantisce con una apposita Authority la privatezza delle idee religiose e di quelle politiche, ed obbliga poi a firmarle pubblicamente nella dichiarazione dei redditi. L'invenzione del 'pluralismo', portato, come è stato fatto in Italia, ad eccessi nevrotici, non serve più ad evitare guerre di religione o battaglie fra fazioni politiche, ma a livellare qualsiasi coscienza critica, qualsiasi capacità e diritto ad usare la categoria razionale del giudizio. Paradossalmente spinge gli Italiani a credere in tutto e a nulla, a dar ragione a tutte le religioni, a tutte le idee politiche, a tutti i costumi,
a non avere più nessuna fiducia in quella coscienza critica che pure è fondamento della nascita del concetto stesso di democrazia. E' segno dell'estrema debolezza civile di un popolo rinunciare ad assumersi personalmente le responsabilità più impegnative pagando i prezzi delle proprie scelte. Attraverso il 'per mille' il cittadino italiano dichiara non soltanto di non credere a nulla, tanto per sostenere con il proprio denaro tutte le religioni già esistenti, tutti i partiti già nati, ma che nessun'altra religione esisterà, nessun altro partito si creerà. Lo Stato se ne rallegra. Mantiene il controllo e la gestione finanziaria su tutta la società; impedisce idee e innovazioni, codifica come valido soltanto ciò che già conosce, toglie risorse e libertà a qualsiasi futuro. Anche le democrazie possono essere mortali.