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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 30 dicembre 1996
DUEMILA ORE DI COMIZIO PER I REFERENDUM
Attesa per la decisione della Corte Costituzionale. A Capodanno brindisi con Pannella, che prosegue il digiuno, ed Emma Bonino

In una piazza di Roma i "pannelliani d'assalto" si alternano senza soste al palco degli oratori. Obiettivo: raccogliere fondi in vista del possibile voto

di Paola Di Caro

(Il Corriere della Sera, lunedì 30 dicembre 1996)

Roma - Stamattina alle otto hanno superato le 2050 ore, e se non si parla di record mondiale del comizio ininterrotto nella storia moderna è solo perché nessuno conosce gli eventuali precedenti. Dal 5 ottobre in Largo dei Lombardi, cuore pulsante del centro di Roma, staziona il drappello dei pannelliani, sotto una casupola di legno, davanti a un palchetto dove qualcuno, a turno, ad ogni ora del giorno e della notte, nel freddo, sotto la pioggia, fustigato dalla tramontana, fra l'indifferenza delle truppe da shopping, parla. In 250 si sono alternati dal palco in un comizio infinito, giovanissimi studenti e politici di lungo corso, con fede cieca, per ottenere l'impossibile: contributi da 15 milioni l'uno per sostenere i referendum.

Negli ultimi giorni la campagna si è fatta ancora più martellante, perché il momento della verità si avvicina: l'8 e il 9 gennaio la Corte Costituzionale inizierà ad esaminare, in seduta pubblica, i 18 quesiti referendari presentati da Pannella (due sono stati bocciati dalla Corte di Cassazione). A questi se ne aggiungono 10, su autonomie e federalismo, proposti dalle Regioni. Il responso finale, probabilmente, dovrebbe arrivare per gennaio avanzato. Forse il comizio continuerà fino ad allora, anche perché alla battaglia pro-referendum se ne è aggiunta un'altra, altrettanto aspra: si chiede alla Consulta di dichiarare illegittima la legge sul finanziamento ai partiti perché in contrasto con il referendum del '93.

"Eravamo partiti sperando di reggere una settimana, è incredibile, siamo ancora qui", racconta Rita Bernardini, carina e tostissimo braccio destro di Pannella. E' lei a raccontare il mondo di Largo dei Lombardi, quell'avamposto di pannelliani d'assalto che non si paventano della neve, non si fanno scoraggiare dalle azioni di disturbo (freccette tirate per sgonfiare i palloncini attaccati al palco, sacchi di farina lanciati verso gli oratori). E racconta soddisfatta che la qualità degli oratori che avvicendano sul palco ha sorpreso anche loro: "Ce ne sono di bravissimi, non ci aspettavamo tanto".

Coraggiosi, perché non è facile parlare a microfono spento con pubblico che si conta, quando va bene, sulle dita di una mano (di più gli ascoltatori che seguono tutta la diretta su Radio Radicale 2). E anche socialmente utili: "Di notte - continua la Bernardini - vengono da noi sbandati di tutti i tipi, ubriachi, persone malate, sole. Trovano una specie di famiglia, qualcosa da mangiare, una sigaretta".

Probabilmente sarà difficile, quando la Consulta avrà emesso i suoi verdetti, interrompere questo bizzarro rito che sta diventando una nuova abitudine per una città abituata a tutto. Anche per questo si festeggerà domani sera, dando l'addio al vecchio anno e il benvenuto al nuovo in Largo dei Lombardi. A 200 metri da piazza del Popolo, dove è organizzato da Comune il concerto di Capodanno, i pannelliani, con il leader ancora in digiuno e con Emma Bonino, brinderanno ai referendum, a loro stessi, al record dell'oratore più resistente (Mariano Giustino, 11 ore filate), a una politica dell'eccesso e della testardaggine in cui si muovono da sempre, metà folli, metà sognatori.

 
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