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Radio Radicale Sergio - 30 dicembre 1996
Art. di Filippo Ceccarelli La Stampa 30/12/1996

Quanti buonisti per interesse IL PALAZZO

di Filippo Ceccarelli

BUON anno, dunque, buon anno da tutti i buoni e da tutti i buonisti d'Italia.

Pero' non sappia la destra quel che fa la sinistra. Nel senso biblico di mano destra o di mano sinistra. Che sarebbe un po' come dire che la beneficenza ha bisogno di discrezione, non necessariamente essendo il bene un propellente pubblicitario, per quanto sempre piu' efficace.

E il guaio - guaio relativo, s'intende, seppure contagioso e furbetto - e' che di quest'efficacia, di questa risorsa supplementare di consenso virtuoso, si sono accorti un po' tutti, anche quelli che a suo tempo s'erano orgogliosamente segnalati per farsi beffe del buonismo. E invece: "Riscopriamo il senso profondo delle festivita' natalizie" si poteva leggere in un manifesto di An fitto di vecchie e nuove iniziative altruiste e caritatevoli, compresa "l'animazione" per i bambini poveri delle borgate.

Meglio di nulla, certo, meglio dell'arroganza preliminare. E tuttavia, considerata ormai la piu' gagliarda capacita' egemonica buonista, vale forse la pena di fare un pensierino anche al tasso di ipocrisia, al grado di strategia mirata e alla frequenza di casi nei quali la carita' funge da pretesto promozionale, da alibi per dare corso a progetti di dubbio gusto che semmai la negano e la svuotano, la carita'.

Si puo' essere grati, per esempio - anche se e' difficile stabilire a chi - che nel 1996 non si sia compiuto quel temibile "Natale azzurro" al Palalido, con devoluzione degli incassi all'ente di turno, che l'anno scorso vide proprio Gigi Sabani lungamente intrattenersi sui presunti gusti sessuali dei protagonisti politici.

Cosi' come, per moderare l'affollatissima corsa verso la bonta' pubblicizzata di questi tempi, magari e' opportuno sapere che le benefiche partitelle tra giudici, cantanti, politici e divi televisivi danno in genere incassi se non trascurabili, certo deludenti rispetto al battage pubblicitario e alla successiva copertura giornalistica.

E che pure la discutibile performance dei trenta parlamentari a Sanremo 1995, con il relativo disco " Cosa sara' ", s'e' rivelata un flop. Tanto che i responsabili dell'istituto che in buona fede avevano puntato sugli onorevoli canterini non sono riusciti a recuperare neppure i 30 milioni spesi per l'organizzazione. Il che dispiace senz'altro per i pazienti dell'istituto, molto meno per la trovata in s .

Potere e beneficenza, d'altra parte, s'incrociano da tempo immemorabile secondo logiche piuttosto misteriose, ma ricorrenti. Dietro alla recente nomina di Cesare Geronzi alla presidenza della Federazione del volontariato della Banca di Roma, per dire, c'e' tutta una tradizione del sistema creditizio e cattolico italiano. Senza clamori, Andreotti distribuiva ai barboni buste con banconote sul sagrato del Gesu'; e "a studio" pare che possedesse anche una specie di dispensa con viveri per le emergenze. Quasi allo stesso modo - s'e' saputo solo perch gliel'hanno chiesto i giudici - si comporta Silvio Berlusconi. L'opera di ripartizione - cosi' l'ha chiamata il Cavaliere - nei confronti di tanti amici che possono meno di me, di tanti parenti lontani che abbiamo" e' affidata alla madre.

Non e', ovviamente, il peggior lato del potere. Il sospetto e' che lo sia perch non si conosce. Del fervore filantropico di Mariapia Fanfani si sa invece quasi tutto, compresi i filmini africani proiettati durante i ricevimenti a palazzo Pecci Blunt. Ma almeno lei lo fa da anni, e tutto si puo' dire meno che sia una dilettante della bonta'.

Filippo Ceccarelli

 
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