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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 31 dicembre 1996
L'ESPRESSO 30 DICEMBRE 1996

BERLUSCONI, A ME 17 MILA LIRE A VOTO

SOLDI AI PARTITI/IL COLPO GROSSO DI PANNELLA

I candidati ad appoggiare, i collegi da dividere, le comparse in tv, le spese del leader radicale: dieci miliardi in cinque anni. era tutto scritto in un accordo segreto. Eccolo.

Articolo di Telesio Malaspina pagg. 62-63

Pur di non pagare Marco Pannella, Silvio Berlusconi le ha provate tutte. Ha sostenuto tesi stravaganti, compresa quella secondo la quale non può essere considerato giuridicamente il rappresentante del Polo. O quella che l'accordo pre-elettorale tra il Polo e la Lista Pannella-Sgarbi fosse illegale fino a costituire reato di voto di scambio. O, infine, per il contributo di Pannella in termini di voti è stato pressoché inesistente. Ma non c'è stato nulla da fare. Sabato 14 dicembre, Marco Taddeucci, nominato dal presidente del tribunale di Roma 'arbitro unico' per decidere della lite Berlusconi-Pannella, ha deciso che il capo di Forza Italia deve pagare un miliardo e 800 milioni l'anno a Pannella (più gli interessi legali dei pagamenti fino ad oggi rinviati) per onorare un patto firmato dai due il 15 aprile 1996, alla vigilia delle elezioni. Pannella aveva bussato a quattrini subito dopo le elezioni chiedendo il rispetto del contratto. Berlusconi prima aveva fatto orecchie da mercante, poi aveva tentato di chi

udere la vicenda con una transazione di un miliardo e 200 milioni quale contributo per le spese elettorali. Ma pannella non aveva ceduto di un solo millimetro e aveva chiesto la nomina di un arbitro che stabilisse torti e ragioni, che ora si ritrovano nel documento finale che ha dato ragione a Pannella. Gli avvocati di Berlusconi si sono attaccati a qualsiasi cavillo pur di bloccare le pretese finanziarie dell'alleato. Come quello che "il Polo non disponeva di una propria soggettività giuridica", come a dire che ogni atto firmato da chi sosteneva di rappresentare quella formazione non aveva validità. Ma l'arbitro ha rilevato che Berlusconi aveva firmato il contratto "anche nella qualità di rappresentante di Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCd e CDU". Gli avvocati di Berlusconi, stando a quello che si legge nel documento finale, hanno anche sostenuto che "qualora si ricollegassero gli impegni economici assunti non alla vittoria elettorale della coalizione del Polo, ma allo spostamento di voti in suo favo

re, si cadrebbe nell'illecito conosciuto come voto di scambio". L'arbitro ha cestinato questa stravagante tesi: "Non può sostenersi che con l'erogazione (di denaro, ndr) si dia luogo ad un commercio di voti elettorali... Il singolo elettore che al momento dell'utilizzazione della scheda era notoriamente all'oscuro degli impegni economici del 15 aprile e che poteva essere influenzato soltanto dal programma politico a esso collegato e propagandato". Infine, è stata gettata nel cestino anche la motivazione che l'apporto di voti di Pannella "non aveva per nulla provocato un determinate ribaltamento del risultato elettorale in almeno 60 collegi per la elezione alla Camera con il sistema uninominale". Gli avvocati di Berlusconi hanno consegnato all'arbitro un'analisi del sondaggista di Forza Italia Gianni Pilo. Completamente ignorata. Motivo? Il contratto Berlusconi-Pannella prevedeva il pagamento di una cifra prestabilita proprio per l'impossibilità di valutare i voti ricevuti dall'alleanza. L'arbitro si è espre

sso partendo dal testo del contratto. Un documento che in tutti questi mesi sia Berlusconi sia Pannella hanno tenuto segreto. Sono tre pagine, seguite da tre allegati e dal testo di un appello comune. Pignolo e dettagliato, scandisce i termini dell'accordo non solo dal punto di vista economico, ma anche per la presenza del Marco nazionale negli spazi televisivi elettorali. Stando al contratto Pannella si era impegnato a sostenere 'i candidati del Polo nei 451 collegi uninominali dove non siano presenti i candidati della Lista Pannella-Sgarbi', 'le liste del Polo concorrenti per la quota proporzionale... dove la Lista Pannella-Sgarbi è presente', 'i candidati del Polo per il Senato in tutte le regioni fatta eccezione per Lombardia, Lazio, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Basilicata, regioni nelle quali la Lista Pannella-Sgarbi ha presentato propri candidati'. Si impegnava anche perché i suoi sostenessero 'con pubbliche dichiarazioni, anche in occasione di manifestazioni e di partecipazione a trasmis

sioni televisive i candidati del Polo' e dava disposizioni perché gli eletti della Lista Pannella-Sgarbi 'sin dal momento della loro proclamazione si iscrivano ai gruppi parlamentari di Forza Italia'. In cambio Berlusconi si dimostrò assai generoso. Valutò 'convenzionalmente' uno spostamento determinante dei voti in 60 collegi e 'uno spostamento di almeno il 2 per cento' della quota proporzionale in una serie di circoscrizioni. Stabilendo così il quantum in termini di denaro, soprattutto nel caso in cui la Lista Pannella-Sgarbi non avesse raggiunto il 4 per cento sul piano nazionale. In questo caso Berlusconi, a nome del Polo, avrebbe dato un miliardo e 200 milioni a titolo di rimborso spese, più un miliardo e 800 milioni all'anno anticipati e in quattro rate per tutta la durata della legislatura. C'era anche una clausola secondo la quale, nell'eventualità che nessuno della Lista Pannella-Sgarbi fosse eletto, 'il Polo si impegnava a garantire a Radio Radicale il mantenimento dei requisiti previsti per le em

ittenti radiofoniche che risultino organi di partito', ovvero 'sarà corrisposto dal Polo a Radio Radicale un contributo pari a quello che le spetterebbe'. Pannella aveva fatto mettere nero su bianco anche il suo ruolo in tv durante la campagna elettorale: 'Occorre assicurare la presenza di Pannella in almeno due degli spazi televisivi di massimo ascolto a disposizione del Polo o in sostituzione di uno dei suoi leader o come compartecipante a trasmissioni previste per più esponenti dello stesso schieramento'. Con una clausola in più: 'In questo secondo caso, dello spazio complessivamente a disposizione dei rappresentanti del Polo nel corso di ciascuna trasmissione, quello a disposizione di Pannella dovrà rigorosamente essere predeterminato in ragione comunque non inferiore al terzo del tempo complessivamente assegnato'.

 
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