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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 31 dicembre 1996
PANORAMA 30 DICEMBRE 1996

IL FINANZIAMENTO DEI REFERENDUM

GUARDA UN PO' CHI HA PAGATO 15 MILIONI

Articolo di Giovanni Fasanella pag. 19

"Perché in Italia è così difficile trovare 500 persone agiate disposte a finanziare la politica in modo aperto?". Domanda, sarebbe proprio il caso di dirlo, da 8 miliardi di lire. Tanti, infatti, ne servirebbero per il finanziamento dei 18 referendum pannelliani. Ma finora, nei circa due milioni di ricchi ai quali i promotori dei referendum pannelliani si sono rivolti, neppure trenta hanno risposto inviando la somma richiesta di 15 milioni. Così dal 5 ottobre, la domanda-tormentone rimbalza dalla tribunetta allestita in Largo dei Lombardi, a Roma, lungo la centralissima via del Corso. Da allora i sostenitori dei referendum si alternano senza interruzione, 24 ore al giorno, col sole e col freddo, col vento e con la pioggia. Finora nelle casse referendarie sono affluiti poco più di 400 milioni; molto meglio sta procedendo la sottoscrizione interna, fra gli iscritti ai Club Pannella: quasi due miliardi raccolti. Tra i sottoscrittori di quote dai 15 milioni in su, spicca il nome di Elsa Peretti, la designer dei

gioielli newyorkesi: è sua la firma sotto un assegno di 120 milioni di lire. Poi l'imprenditore bolognese Giuseppe Gazzoni (20 milioni), l'industriale milanese Adriano teso (20 milioni), il dirigente d'azienda fiorentino Alfonso De Virgiliis (20 milioni). Infine una pattuglia di 21 sottoscrittori da 15 milioni capitanata da Emma Marcegaglia, presidente nazionale dei Giovani Industriali. Naturalmente i promotori dei referendum, a cominciare dal tesoriere Paolo Vigevano e dalla responsabile della macchina organizzativa Rita Bernardini, non disperano. Molti potrebbero decidere di sborsare i 15 milioni dopo che la Corte Costituzionale avrà emesso il verdetto di ammissibilità. Ma intanto sia Vigevano che la Bernardini non riescono a trattenere un moto di delusione: "E' incredibile che neppure un avvocato, per esempio, abbia sottoscritto, nonostante l'avvocatura abbia aderito entusiasticamente si referendum sulla giustizia". E lo stesso si può dire dei medici, dei piccoli imprenditori e di categorie direttamente

interessate ai temi dei referendum. E i politici? Solo due hanno versato 15 milioni: il deputato Filippo Mancuso, e il senatore Cesare Previti, entrambi ex-Ministri del Governo di Silvio Berlusconi. Il quale fino alla vigilia di Natale non risultava tra i sottoscrittori. E c'è da capirlo: un lodo inappellabile di Marcello Taddeucci, consigliere di Cassazione, lo ha obbligato a pagare a Marco Pannella un miliardo 800 milioni l'anno per l'intera legislatura. Il motivo? il leader del Polo si era impegnato a sostenere la Lista Pannella prima delle elezioni del 21 aprile, con l'obiettivo di farle superare il quorum del 4 per cento. Se però questo risultato non fosse stato raggiunto, era stato pattuito per iscritto un finanziamento annuo a Pannella di un miliardo 200 milioni, più gli interessi, e così è stato.

 
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