Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 01 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 1 gennaio 1997
IL GIORNALE 31 DICEMBRE 1996

PANNELLA, VEGLIONE CON REFERENDUM

Il maltempo non ferma la maratona oratoria dei radicali in piazza a Roma. "Nel giudicare i quesiti la Consulta conta sul disinteresse di un Paese analfabeta, ma se ci dà torto si smaschera"

Articolo di Roberto Scafuri, pag. 7

Ogni mattina si guarda allo specchio. "... del Paese", aggiunge. Come la strega di Biancaneve si piace da impazzire. "Oddio, in assoluto mi sento una..., ma se mi confronto agli altri...", aggiunge ancora. Si sa che vorrebbe continuare a specchiarsi per l'eternità. Ma intanto dice, "oggi gli altri politici non possono". Cosa vede, allo specchio del Paese, oltre il testone canuto? "Vedo un elettorato moderato serio che è arrabbiato e nauseato". Eccolo il Marco nazionale, quello che non teme inflazione, Pannella edizione 1996-97, se possibile, è ancora più imbufalito del Paese. Nauseato di sicuro, al millesimo caffè dell'undicesimo giorno di digiuno. Alla millesima Gauloise senza filtro, 60 al giorno, senza contare la ventina di mezzi sigari toscani. Che vitaccia, rintanato com'è dal '60 nella sua soffitta dal tetto spiovente troppo basso per la sua stazza di 118 chili, già sgocciolati a 108. Stanze piccole, come quelle della politica italiana. Affollate di cose, come i referendum proposti per allargare gli an

gusti spazi del palazzo. Sono 18 i prossimi referendum, al vaglio della Corte Costituzionale. "Perché tanti? Non è colpa mia, è colpa loro. Se ne avessi proposti solo due , me li avrebbero fatti fuori tutti. Io propongo cose che il Parlamento non è capace di fare. Se passano nel Paese appiattito esplode la rivoluzione liberale, sul modello americano". Che vitaccia per lo stregone Pannella che sogna l'America lontana. Tanto per non darsi pace il veglione di San Silvestro lo passerà con Emma Bonino in piazza coi romani, Largo dei Lombardi su via del Corso. A tuonare, nonostante la temperatura "sotto zero", contro il finanziamento pubblico dei partiti e per i referendum. Il palchetto che da settimane ospita i radicali dovreste vederlo. Si danno il cambio a tutte le ore del giorno e della notte, secondo tradizione. Una ventina di sedioline pieghevoli attendono volenterosi e ardimentosi. La folla è attesa per stasera, al raduno di San Silvestro, festa dei liberi e della fedeltà, come la chiama lui. A cento metri

dal grande concerto di Piazza del Popolo. "Vedi quella sarà la festa delle tre effe: 'feste farina e forca'. Lì spendono soldi pubblici, noi invece li raccogliamo". Qui sta tutta la differenza. Cos'è Marco Ugolino fagocita uno dei figli prediletti, il sindaco di Roma buonista, Rutelli 'er piacione'? "No il sindaco fa bene a fare quello che fa, in questo sistema politico. E i cantanti famosi andranno lì più che volentieri, si faranno pure pagare poco, pur di farsi ben volere dall'Ulivo". Allora qual è la differenza? La differenza, e Pannella fagocita anche noi " sta nella fedeltà ai principi, merce rara tra i politici". Guai a parlare politichese, la fame gli fa spolpare uno per uno amici vecchi e nuovi. Resta in carne solo lui, il digiunatore. "Berlusconi? Che mi frega, pagherà tutto con gli interessi. Ha tradito i nostri accordi elettorali e il voto contro l'inciucio. Con loro il linciaggio fascista dei giudici ha avuto successo, Silvio terrorizzato ha mollato tutto". "I liberali di Forza Italia che propong

ono il pentapartito? Marcello Pera vuole e contratta persino i posti in Consiglio comunale a Lucca e quelli della Usl". "La sinistra? Per i burocrati e gli uomini di potere della sinistra i nemici erano Rossi, Silone, Salvemini, e da 40 anni noi, cioè Io". "Il governo? Per la prossima manovra di primavera cercherà di comprare l'opposizione e ci riuscirà come ci è riuscito nelle prossime settimane". "Combattere il sistema dal governo? Come i Verdi, come Bordon, come tutti gli altri?". "Combattere il sistema in Parlamento? Come i demoproletari di un tempo o quel poverino di Rauti, che non danno fastidio a nessuno? No, grazie. Noi diamo fastidio, tant'è vero che non ci chiama il TG1, non ci chiama la Rai, non Mediaset, nè Costanzo, nè Santoro". "Il Presidente Scalfaro? Noi siamo esperti nel cacciare i presidenti. Avevamo proposto al Polo di farlo: in 5 mesi potevamo riuscirci... non hanno voluto. Ora sto a vedere e aspetto. Messer Scalfaro che farà sui referendum? E Prodi? Oggi (ieri per chi legge, ndr) vado a

chiedere che il Governo sia neutro e non faccia costituire contro di noi l'Avvocatura dello Stato. Risultato che mi attendo? Nullo, tanto già so che sono tutti sul piede di guerra". "La Consulta? Se ci dà torto il 9 gennaio si danna lei, non noi. Loro giudicheranno contando sul disinteresse di un Paese ridotto all'analfabetismo da una stampa analfabeta. Otto persone giudicheranno contro 48 milioni di elettori, che ci darebbero una maggioranza clamorosa. I partiti? Se passano, vedrai che saranno come la mosca cocchiera". Così parlò Marco davanti allo specchio. E si piacque moltissimo. "Tanto vedrai, non ti faranno scrivere nulla". Guai a contraddirlo.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail