PANNELLA: VELTRONI HA RAGIONE, MA... I CONGIURATI DEL GOLPE AFFIDATO ALLA CORTE COSTITUZIONALE. LA CORTE OBBEDIRA'? RISPONDEREMO CON LE ARMI. NON SIAMO "OPPOSIZIONE" COME IL POLO!(Il seguente intervento comparirà domani su 'L'Opinione' di Arturo Diaconale - preghiera di citarne la fonte).
Roma, 2 gennaio 1997
"Il Vicepresidente Veltroni ha ragione quando deuincia 'la gran voglia di proporzionale' che grava sull'evoluzione politica ed istituzionale, e ne ha ancora di più quando auspica un assetto tendenzialmente bipartitico del Paese. Veltroni, però, sembra 'dimenticare' , o voler far dimenticare che non esiste nessuna seria possibilità di aver partita vinta contro l'arma e l'armata del ricatto proporzionalista al di fuori dei referendum elettorali da noi riproposti alla Corte Costituzionale, perché non tolga di nuovo il diritto di voto sulle riforme istituzionali e politiche ai 48 milioni di elettori. L'influenza, su tanti giudici della Corte, di Leopoldo Elia e di Piazza del Gesù, vecchia sede della massoneria partitocratica e proporzionalista, degli 'intellettuali di sinistra' oggi anti-pds o anti-d'alemiani tanto quanto da sempre antiliberali e giacobini di Stato e di parastato, filo-rifondatori comunisti, fondamentalisti dell'antireferendum, conservatori e continuisti della funzione partitocratica della Corte
, quest'influenza, attiva e dura, non trova di contro, a parte noi, che sciatta, corriva disattenzione, o irresponsabilità, o subalternità. Eppure il problema è di semplice soluzione: la Corte torni a giudicare secondo Costituzione piuttosto che secondo giurisprudenze politiche di regime, mostri d'esser 'rinnovata' anch'essa e non l'estrema isola di arroccamento del vecchio sistema di potere e di poteri. Quel che oggi è in gioco non è altro che il puro e semplice diritto di voto dei cittadini. Diritto negato, o tradito, per riservare alle oligarchie, al loro potere oscuro e pressochè assoluto, quel che Costituzione, Stato di diritto, democrazia assegna invece al popolo e al potere referendario. Come per il passato, esistono riforme che mai passerebbero senza 'l'intrusione' referendaria: da divorzio ad aborto, alla difesa di principi giuridici vitali per la giustizia, ai finanziamenti ed alle usurpazioni delle fazioni partitiche. 'Bicamerali' di comprovata dannosità, miti letteralmente incredibili come quello
di delegare tutto ad una 'Costituente dei partiti', vero trionfo della Controriforma, non sono, d'altra parte, che marginali e provvisorie risposte ipotetiche al problema italiano. Mentre con i referendum elettorali, dei quali tutti conoscono l'esito plebiscitario che avrebbero a favore di un sistema elettorale 'americano', si regolerebbe il conto fra 25 settimane circa. Golpe in preparazione permettendo.