LAICI, ABBIAMO FINALMENTE UN PONTEFICE. ALLE ARMI.(Il seguente intervento comparirà sul prossimo numero de "L'Opinione" di Arturo Diaconale - preghiera di citarne la fonte)
Roma, 4 gennaio 1997
"D'Alema merita sincere, autentiche felicitazioni e un riconoscimento importante. Il regime italiano ha ritrovato - dopo Andreotti - un autentico leader, un autentico leader conservatore. La sua strategia non appare più come quella di una rana che si ritiene bue, come a certuni era apparso, specie nella sinistra saccente, intellettuale, giacobina e terrazzara. Nella sua strategia si è già mangiata, una dopo l'altra, le foglie del carciofo, del quale, ora è giunto al cuore. Prima Bossi e Pivetti, poi Dini e Maccanico, avendo per prima degustato Mariotto Segni. Ora è giunto ufficialmente, con sereno preannuncio, a Berlusconi e Fini. L'uno sarebbe ambiguo (ha l'eleganza di non dire: equivoco); l'altro non è coraggioso (e non poltrone e un po' vile). E, intanto, s'è già attaccato al gambo, al torso: Scalfaro; il quale, se i suoi non faranno passare i referendum elettorali (che soli potrebbero farlo tornare ad una oggettiva condizione di 'dominus' della politica italiana), sa d'esser ormai cotto e si offre a
l nuovo Signore della conservazione e del potere.
Dispiace, certo, constatare che il Polo non sia ormai altro che un carciofo, in procinto d'esser digerito politicamente e imbalsamato istituzionalmente, come i 'partiti alleati' delle 'democrazie socialiste' di Pankov, Varsavia, Praga e Budapest.
E' tempo di lasciar i morti seppellire i loro morti. E di organizzarsi subito. Abbiamo, finalmente trovato un leader, il leader del campo avverso, dei conservatori al governo ed al potere. Tocca a noi, riformatori e produttori, al popolo dei referendum e dei diritti umani e civili, dei partigiani - da ottant'anni - di libertà e di giustizia, oppositori alternativi della maggioranza e dell'opposizione-carciofo di regime, che hanno ben chiaro che lo Stato dei conservatori e di D'Alema è anche lo Stato fuori-legge di Fuori-Legge al di sotto di ogni sospetto. Laici, abbiamo il pontefice, o, meglio, il grande piccolo Iman. Finalmente".