EMMA BONINO E MARCO PANNELLA PROPONGONO A CONFINDUSTRIA, CONFCOMMERCIO, E ALLA BORGHESIA PRODUTTIVA ... UN "FORUM", UNA CONCERTAZIONE ISTITUZIONALIZZATA E ANCHE UNA GRANDE MANIFESTAZIONE DI MASSARoma, 4 gennaio 1997
"Egregio Direttore,
la Confindustria - contrariamente a quanto molti temevano o speravano - non è stata - dunque - tacitata dalle concessioni fatte dal Governo, al settore automobilistico. L'intervento odierno del Presidente Fossa lo lascia quantomeno fortemente sperare. Le dichiarazioni del Presidente della Confcommercio Billè, rilasciate ieri a Radio Radicale, vanno nella stessa direzione. Appare sempre più chiaro che il blocco sociale e politico che domina in Italia, oggi, unisce più che mai le moderne, temibili forze delle burocrazie non produttive, e degli interessi di potere delle relative categorie, ai danni della borghesia produttiva e dei lavoratori, dei produttori, dei pensionati, dei disoccupati non garantiti e dei consumatori, dei cittadini ultratassati che lavorano per oltre metà mese per lo Stato burocratico e solo il resto dei giorni per le proprie famiglie, sulle quali gravano in media 'debiti pubblici' di circa 150 milioni.
Perché non passare se non di già alla organizzazione, almeno alla concertazione formale e istituzionalizzata, tra le Confederazioni che scelgono il mercato per la promozione degli interessi propri ai loro rappresentati, e degli interessi generali del Paese?
Perché non organizzare un grande 'Forum' dei produttori, per la libertà e la giustizia, a partire dalla situazione attuale, nella quale il partito della spesa pubblica e degli interessi burocratici conservatori ostili al mercato, ora al Governo oltreché al potere, sta mostrando la sua incapacità a governare in crescita la crisi italiana?
E perché non immaginare, per la fine dell'inverno o l'inizio della primavera, anche una grande manifestazione popolare della borghesia liberale, dei produttori, dei lavotratori e degli imprenditori, degli oppressi da una fiscalità oltretutto iniqua? Le siamo grati della pubblicazione, e ci auguriamo che i suoi lettori vogliano farci pervenire le loro reazioni a queste considerazioni e proposte, mentre Radio Radicale si è già offerta come luogo di un dibattito relativo effettivamente 'aperto' al pubblico. Cogliamo l'occasione per inviarle gli auguri di buon anno".