Il nostro Céline agoriano puo' risparmiarsi complesse ricerche filologiche per cercare significati coprologici: gliele fornisco io direttamente
Güll (Guell per chi non legge il carattere ascii 129) ha una misteriosa assonanza con Gülle (Guelle per i suddetti), parola che, mi dicono, indica l'insieme degli escrementi della mucca.
Se sia una bizzarria dell'onomastica, non so. Se ci fosse una radice comune sarebbe tuttavia comprensibile in una cultura contadina quale il mondo bavarese del XVIII secolo: e' un augurio di prosperita', un po' come per Pomponio Leto, letteralmente "ricoperto di merda" ("laetus", stessa radice di "letame", ma anche di "lieto", e' detto del campo concimato).
Una prosperita' affidata al lavoro dell'uomo ed all'opera della natura, ben piu' concretamente liberale e liberista (e, aggiungo io, libertaria) del richiamo ultraterreno e salvifico dei vari Diotaiuti, Sperandio, Diociscampi, Graziadio, frutto della burocrazia clericale, parassita, improduttiva e bigotta dei brefotrofi pontifici
Vostro
Paolo Cagavacca
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