Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 24 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 5 gennaio 1997
UN GOVERNO INCAPACE TENTA DI SALVARSI CON LE AUTO DELLA FIAT

di Benedetto Della Vedova

(L'Opinione delle Libertà, sabato 4 gennaio 1997)

Il clamoroso sfondamento del tetto prefissato al deficit pubblico per il 1996 - più 26,6%: da 109.400 miliardi a 138.500 - è l'ennesima riprova della assoluta incapacità da parte della pubblica Amministrazione di mantenere sotto controllo la spesa, tanto più che il gettito '96 è stato soddisfacente. Certo, quest'anno paghiamo il "ciclo elettorale" che ha portato il Governo Dini a varare una serie di aggravi di spesa, in particolare beneficiando oltre ogni comprensibile misura il pubblico impiego, però, pur rappresentando il "buco" attuale un vero record, lo sfondamento dei tetti al deficit resta una costante del bilancio pubblico. Il Tesoro si è affrettato a giustificare con motivazioni "tecniche" la pessima performance (tiraggi di tesoreria anticipati da parte di molti enti), ma resta il fatto che nel '97 sarà necessario più che dimezzare il deficit attuale per raggiungere l'obiettivo del 3%: impossibile, almeno con le sole misure della finanziaria.

Anche Prodi e Ciampi hanno scelto di affidare il risanamento alla voce "entrate" più che a quella "spese", insensibili al monito dell'esperienza e alle previsioni di una crescita inferiore della metà a quella degli altri principali paesi.

Fisco al limite di guardia. Arrivano le entrate "virtuali"

Che la possibilità di inasprimenti fiscali abbia ormai raggiunto (e superato) il limite di guardia, però, se ne devono essere resi conto anche a palazzo Chigi nella discussione del decreto fiscale di capodanno, dal momento che i 4.300 miliardi di nuove entrate già previste dalla finanziaria, sono stati affidati in grande misura (2.500 miliardi) ad anticipazioni di versamento di imposte. Altri 500 miliardi, inoltre, dovrebbero arrivare dalle "solite" misure anti elusione.

Si tratta, con tutta evidenza, di finanza creativa, incapace di agire strutturalmente nemmeno sul fronte delle entrate.

A fronte di entrate virtuali, nella stessa sede sono state invece decise nuove spese certe, in particolare quelle per gli incentivi all'acquisto di automobili. Un provvedimento insensato, senza alcuna razionalità economica. Il settore automobilistico italiano (la Fiat) ha infatti tratto grandi vantaggi negli ultimi quattro anni da un cambio estremamente favorevole, che ha consentito di rafforzare la propria posizione sia sul mercato interno che su quello degli altri paesi europei. Sul fronte delle immatricolazioni la situazione italiana del 1996 risulterà perfettamente in linea con quella degli anni precedenti, nonostante il congelamento dovuto alle attese degli incentivi: oltre 1,7 milioni di unità, valori del tutto analoghi a quelli della prima metà degli anni Ottanta.

E' vero che dall'88 al '92 le immatricolazioni sono state oltre 2 milioni, ma si trattava di risultati del tutto eccezionali per un settore ormai maturo. Per quanto riguarda l'efficienza del parco automobilistico circolante erano poi già state varate incisive misure sull'accorciamento dei tempi di revisione.

L'esempio francese e le malefatte italiane

Gli aiuti di Stato ai produttori di automobili, giustificati esclusivamente con un poco dignitoso "lo hanno fatto anche i francesi", creano una distorsione palese nei confronti degli altri produttori di beni di consumo, che non tarderanno a chiedere legittimamente analoghi interventi di sostegno. Mentre il presidente dell'Antitrust Amato chiede con forza la liberalizzazione e il mercato per "sprigionare il Prometeo che è in ciascuno di noi", il Governo Prodi ci riporta molto più prosaicamente sulla via della statalizzazione dell'economia. Ma non solo, dal momento che a differenza della Francia, in cui quantomeno i soggetti nazionali che hanno più beneficiato degli incentivi sono due, in Italia aiuti all'auto - per di più chiaramente indirizzati alla fascia medio bassa - significa aiuti di Stato alla Fiat. Che incassa e ringrazia.

I soldi sottratti al fondo per l'occupazione (vedremo quanto temporaneamente) produrranno gli utili necessari al finanziamento degli impianti in Sud America - e magari in Cina -, giustamente considerati da Corso Marconi strategici per la competizione sul mercato globale: in cambio Prodi otterrà benevolenze per il contratto metalmeccanici e, forse, buona stampa. Altro che risanamento e mercato: ancora una volta i costi saranno pubblici e gli utili privati.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail