EFFETTI SULLA VITA DEL PAESE DEI TRENTA REFERENDUM PROPOSTI DAI RADICALI E DALLE REGIONI LOMBARDIA, VENETO, PIEMONTE, TOSCANA, CALABRIA PUGLIA E VALLE D'AOSTA (se la Corte Costituzionale li approverà e se otterrano la maggioranza dei sì al momento del voto). Voteremo per la Camera e per il Senato con un maggioritario secco, che ridurrà la forza dei partiti intermedi e, in prospettiva, ridurrà le forze politiche a due (forse il Polo e il Pds). Di conseguenza, tutto il lavoro della Bicamerale che nelle intenzioni di D'Alema e Berlusconi dovrebbe raggiungere lo stesso risultato risulterà superfluo. I giudici faranno carriera solo per concorso e non più per anzianità, se sbaglieranno dovranno risarcire coloro che hanno danneggiato e non potranno più far soldi con consulenze o perizie, come accade adesso. Le tasse dei lavoratori dipendenti non saranno più trattenute alla fonte, ma pagate direttamente dagli interessati una volta l'anno (conseguenze sull'economia inimmaginabili, perché una massa enorme di citta
dini si troverebbe imprvvisamente in mano una grande quantità di denaro da spendere, dunque ripresa dell'inflazione e improwiso boccheggiamento finanziario dello Stato che incassa l'Irpef sul lavoro dipendente tutti i mesi). Niente golden share sulle privatizzazioni, niente più Ordine dei giornalisti, Guardia di Finanza interamente dedicata alla lotta all 'evasione (oggi se ne occupano solo ventimila fmanzieri su sessantamila), libertà di preferire l'obiezione di coscienza al servizio militare, impossibilità di andare a cacciare su terreni privati, libertà d'aborto nei primi 90 giorni (senza il benestare del medico). Riduzione della pubblicità Rai e successivo, inevitabile ridimensionamento dell'azienda), libertà di preferire un'assicurazione privata al Servizio sanitario nazionale (altre conseguenze inimmaginabili sulle finanze pubbliche), abrogazione dei tre maestri alle elementari (drastica riduzione perciò del numero dei maestri e sollievo relativo per le casse dello Stato), abolizione del Pra e della r
elativa burocrazia. Abrogazione inoltre del Dipartimento del Turismo e dello Spettacolo e dei ministeri della Sanità, delle Risorse agricole, dell'Industria. Le competenze dovrebbero passare alle Regioni. I controlli cello Stato sulle Regioni dovrebbero cessare grazie all'abolizione di tutta una serie di norme che pongono le attività degli enti locali sotto il controllo del potere centrale. [1]
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Potere. Come mai i grandi partiti di massa non hanno mai promosso un referendum? Perché lo Stato rimborsa le spese che i partiti hanno dovuto sostenere durante la campagna elettorale, ma non rimborsa le spese sostenute durante le campagne referendarie (55 miliardi impegnati dai radicali per il solo periodo 92 96)? [2]
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Sulla legge relativa al finanziamento pubblico [23] . »Troppa stampa si è fatta trombetta di un'affermazione che non risponde al vero, cioè che il nuovo finanziamento sarebbe privato e volontario. Invece è pubblico, coercitivo e sostiene un regime, un sistema. Non una politica. Alla gente non è stato spiegato che con il famoso quattro per mille dell'Irpef io sottraggo risorse alle spese sociali dello Stato e non finanzio le mie idee, ma l'intero sistema degli apparati. Se io riformatore volessi finanziare in tal modo il mio partito, lo farei per il due per cento. Per il '98 sarei costretto a finanziare i partiti concorrenti, avversari, nemici... Bello schifo! Questa è una visione organicistica della politica e dello Stato. Un monopartitismo imperfetto che diventa sempre più aggressivo e vuole espellere dalla politica chi è estraneo alla nomenclature e ai suoi interessi. Insomma, tutte le posizioni esterne al gruppo dominante che sa di cosca. Perfino i parlamentari sono stati espropriati dei loro diritti. Con
il voto lampo e il contingentamento dei tempi, il 98 per cento di loro non ha potuto nemmeno leggere i testi e prendere la parole. Uno spettacolo indegno d'una democrazia (Pannella). [3]
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A partire dal prossimo 9 gennaio per circa un mese i giudici discuteranno su questi due punti. Primo punto: ha titolo il Comitato promotore dei referendum per ricorrere contro la legge sul finanziamento pubblico dei partiti? Se la risposta sarà sì, la Corte metterà all'ordine del giorno una nuova riunione per
decidere se la legge è o no anticostituzionale. Secondo punto: quali dei trenta referendum, presentati dai radicali
'(18) e dalle regioni (12) sono ammissibili e quali no. [4]
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I giudici della Corte sono schierati politicamente con il "monopartito". »Secondo gli esperti, la composizione della Consulta riflette un'alleanza di ferro e, tra il Capo dello Stato, il Pds di D'Alema e del presidente della Camera Luciano Violante e l'area che si riconosce in Leopoldo Elia, il costituzionalista del Ppi grande avversario del sistema maggioritario. Al gruppo Elia sarebbero ascrivibili Valerio Onida, Cesare Mirabelli e Riccardo Chieppa. Altri quattro giudici sono stati scelti direttamente da Scalfaro: prima Gustavo Zagrebelsky; poi due mesi fa Piero Alberto Capotosti, Fernanda Contri e Guido Neppi Modona. Tre di loro sono considerati personaggi cerniera fra il Quirilnale e le Botteghe Oscure; Neppi Modona è legato a Violante; Capotosti sarebbe stato nominato per liberare la vicepresidenza del Consiglio superiore della magistrature a vantaggio di un altro amico di Violante, Carlo Federico Grosso. Quanto alla Contri, fu il braccio destro di quel Giuliano Amato, ore è coinvolto nella "Cosa due" d
alemiana. Sommando gli amici di Scalfaro, Violante e Elia si arriva 7 giudici sui 14 in carica: un blocco diffcilmente scalfibile . [5]
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»Due terzi dei giudici della Corte è di
stretta e insindacabile derivazione po 1itica (Ernesto Galli Della Loggia). E
Pannella »Se la Corte boccia i referendum ricorreremo alle arm) . [7]
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Elia »L'attuale valanga di referendum che sta per abbattersi sui cittadini spingerà il Parlamento a rivedere le norme che regolano questo istituto . [7]
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Pannella »Negli ultimi anni ne sono stati votati 75 in California e ben 120 in Svizzera . [8]
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»La Costituzione aveva previsto un referendum diretto soltanto ad eliminare leggi o parti di leggi. Ma, nella prassi, attraverso l'uso accorto del "ritaglio" delle disposizioni da abrogare, la legge sottoposta a referendum è stata, in molti casi, manipolata fino a rovesciarne il significato iniziale: il referendum da abrogativo si è così trasformato in propositivo di nuove normazioni (questo è accaduto, ad esempio, con evidenza particolare, nei referendum elettorali del 1993) (Enzo Cheli). [9]
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»Risulta sempre più evidente un conflitto fra volontà espressa dal corpo elettorale in consultazioni referendarie e decisioni del Parlamento, cioè delle forze politiche: gli italiani chiedevano un sistema elettorale maggioritario, gliene è stato dato uno che è tale solo a tre quarti; erano stati soppressi numerosi ministeri che toccavano competenze delle Regioni, ma le funzioni sono rimaste all'amministrazione centrale dello Stato; era state abrogate la legge sul finanziamento pubblico dei partiti, ma dopo poco lo si è reintrodotto perdipiù retroattivamente. Anche qui il referendum finisce per assumere una natura di "contro potere" che non è suo proprio ma che è provocato da chi pensa che passata la festa (cioè il voto) si può gabbare il santo (cioè l'elettore) (Vincenzo Zeno Zencovich). [10]
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»Se i referendum elettorali passano, Scalfaro dovrà sciogliere le Camere e indire nuove elezioni entro l'autunno prossimo. Cosa che non vogliono nè il Polo nè l'Ulivo, protesi entrambi ad assicurarsi almeno quattro anni di malgoverno" (Pannella)
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»Se essi fossero tenuti e ottenessero risposta positive, varrebbero la riforma costituzionale (Gianni Baget Bozzo). [12]
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Essere e fare il Marco Pannella è una passione o non anche un vizio?
»Non è nemmeno un mestiere (Pannella). [13]