Comunico a Vincenzo Donvito con l'occasione, che non sono neanche rosa dai sensi di colpa se non faccio parte attiva della categoria in questo periodo :-)Ho sempre fatto "altro" nel mia vita di militante, perche' sono convinta che se ci si impegna in quello che si fa meglio o che si fa volentieri si e' non solo piu' utili ma anche piu' felici.
Vorrei aggiungere che non amo molto la continua colpevolizzazione del militante non attivo.
Anzi, spero che cessi al piu' presto questo tormentone dei "piu' bravi" affetti dal complesso del primo della classe nei confronti dei "meno bravi", perche' trovo questo atteggiamento molto "cattolico" e poco radicale.
E' gia' un po' di tempo che sentivo il bisogno di parlare di questo a Donvito, e giuro che non c'entra con il suo scherzoso (ma lo e' veramente?) difinirmi "ex radicale".
Del resto non ho colto tra gli "assenteisti" del momento nessun segno di pentimento e non ho visto i tavoli moltiplicarsi in tutta Italia dopo una sua amara e dura presa di posizione nei confronti dei cattivi compagni.
Io, per esempio, quando mi sento "sgridare" mi blocco e non faccio piu' niente. Siamo tutti molto consapevoli della gravita' del momento, e nessuno dovrebbe permettersi di dare delle medagliette agli uni e degli zeri in condotta agli altri.
Non me la sento di partecipare alla Maratona Oratoria, ma me la sono sentita invece di dare dei contributi finanziari al di sopra delle mie possibilita'. Non me la sento di fare un tavolo al freddo, ma me la sono sentita di fare quel lungo digiuno che mi e' costato moltissimo fisicamente.
Mi sento a posto con la mia coscienza e quando dovremo rimboccarci le maniche me le rimbocchero' come tutti i miei compagni, bravi o meno bravi che siano.