SCAPAGNINI-MILIO, ATTENTI A QUEI DUE.
L'Europarlamentare di Forza Italia avrebbe accettato di candidarsi a Sindaco di Catania solo per fare una cortesia al cavaliere. Il penalista corteggiato da CCd e Cdu sceglie Palermo e accantona il duello con Sindoni a Capo d'Orlando.
Articolo di Fabio de Pasquale pag.14
Un docente universitario ed un avvocato di grido.Il Polo ha pronti i suoi assi nella manica per controbattere la riconferma di Enzo Bianco a Catania e Leoluca Orlando a Palermo. Nella città etnea, dopo il forfait di AN, la scelta del candidato spetterà a Forza Italia.Ed il Movimento di Berlusconi ha già pensato ad un farmacologo di fama internazionale: Umberto Scapagnini. L'europarlamentare di Forza Italia, 54 anni, è certo il più rampante tra i nuovi leoni del biscione.Ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Catania, dove dirige l'Istituto di farmacologia dell'Univeristà, Scapagnini non è nuovo all'avventura politica. Esponente dei Lions, negli anni Ottanta, era approdato a Palazzo degli Elefanti come consigliere comunale del Partito Socialista, in quota Salvo Andò. Scapagnini è noto anche per la sua amicizia con Silvio Berlusconi del quale è anche medico personale.Proprio il professionista catanese ha prescritto al cavaliere una sorta di elisir di lunga vita. Quelle che in gergo vengono chiamate 'le
pillole di Ercole'. E dopo la cura Scapagnini, Berlusconi sembra ringiovanito, pimpante e pronto ad affrontare con il sorriso sulle labbra anche le sconfitte politiche più pesanti.Il farmacologo è anche un ospite fisso del salotto medico di Daniela Rosati, la moglie di Adriano Galliani, amministratore delegato di Mediaset, nella trasmissione televisiva, Medicine a confronto, in onda su Retequattro. Scapagnini ha collezionato anche diverse presenze al Maurizio Costanzo Show.
Forza Italia avrebbe pensato proprio a Scapagnini per battere Bianco sul suo stesso terreno, quello televisivo. Il farmacologo infatti così come il sindaco progressista di Catania, 'buca il video'. Una caratteristica che ha aiutato molto il primo cittadino etneo. Proprio 15 giorni fa, in occasione del 'duello televisivo' con il Presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, Bianco ha dato prova di essere molto più spigliato davanti alle telecamere dell'emittente etnea che ha organizzato il confronto. Scapagnini è certamente fra i forzisti catanesi il più noto, il più avvezzo alle frequentazioni di buoni salotti, pubblici e privati, il miglior conoscitore delle stanze dei bottoni. Per anni ha fatto parte di importanti commissioni medico-farmacologiche, di strutture pubbliche per lo studio della tossicodipendenza. Proprio in questo settore ha conquistato i primi scampoli di notorietà già alla fine degli anni '70. Tra i suoi pazienti inoltre Scapagnini annovera i giocatori del Milan, in quanto è consule
nte scientifico della squadra del Biscione. Il rilancio e la 'puilizia' dei Club di Forza Italia a Catania sono partiti grazie all'incarico che Berlusconi in persona ha dato al farmacologo. Scapagnini avviò infatti una serie di controlli a tappeto su vecchi e nuovi club. Una vera e propria operazione trasparenza che prese l'avvio dalle dichiarazioni dell'ex magistrato, ora parlamentare di Forza Italia, Tiziana Parenti, sul rischio di infiltrazioni mafiose nei club azzurri. Scapagnini per il momento è restio a scendere in campo. Anche perché sa benissimo come tutti i catanesi che in questo momento Bianco è davvero invincibile.Ma il Polo, qualcuno, deve pur candidarlo. Ed alla fine potrebbe essere proprio il cavaliere in persona a chiedere a Scapagnini di candidarsi contro il sindaco progressista. Una specie di cortesia personale. A scalpitare, anche se lui nega una sua eventuale candidatura, è un altro docente universitario catanese. E' Salvatore Arcidiacono, uno dei tre saggi nominati nelle scorse settimane
dal Presidente della camera dei Deputati Luciano Violante per la commissione anticorruzione. Arcidiacono proprio l'anno scorso lottò all'ultimo voto per l'elezione a rettore dell'Univeristà degli Studi di Catania. Alla fine a spuntarla però fu il candidato dell'Ulivo, Enrico Rizzarelli. All'orizzonte però spunta il partito trasversale.E' il Ccd che per bocca di Roberto Commercio vice presidente del Consiglio Comunale della città etnea, uomo fidatissimo dell'ex assessore regionale Raffaele Lombardo, ha proposto un patto di fine legislatura. Una specie di 'pace' con l'opposizione e quindi con Bianco, per quest'ultimo scorcio di mandato. Sulla carta il sindaco in Consiglio non gode della maggioranza, ma nei fatti sì. Infatti proprio i consiglieri del Ccd potrebbero fare la differenza.Ufficialmente quello proposto da Commercio è solo un patto di fine legislatura, ma non è escluso che 'sottobanco' possa essere un chiaro segnale per Bianco e company di un appoggio alle amministrative della prossima primavera.
A Palermo invece, nel novembre del prossimo anno, a contrastare la scalata del retino Leoluca Orlando, il Polo, o meglio CCD e CDU, visto che il candidato deve essere un uomo di Centro,da tempo stanno corteggiando Pietro Milio, unico senatore della Lista Pannella-Sgarbi. Membro della commissione giustizia al Senato, Milio è tra i pochi parlamentari con i quali il senatore a vita Giulio Andreotti si ferma a parlare. Proprio a Palazzo Madama si è cementificato il rapporto fra Andreotti e Milio, entrambi protagonisti di battaglie giudiziarie contro i pentiti.Avvocato di parte civile in numerosi processi di mafia, dal primo maxiprocesso, al processo contro gli estortori denunciati dai commercianti di Capo d'Orlando. E' stato uno dei primi avvocati ad assumere la difesa dei collaboratori di giustizia. Milio, professionalmente nasce nello studio legale dell'avvocato Girolamo Bellavista, principe del foro palermitano e difensore di numerosi pentiti. A fare pratica nello stesso studio prima di intraprendere la carri
era in magistratura anche Giuseppe Ayala attuale sottosegretario alla Giustizia. Di matrice liberale, Milio è alla sua seconda esperienza parlamentare, prima alla camera dei Deputati con il patto Segni, ora a Palazzo Madama come senatore della Lista Pannella-Sgarbi. L'ultima sua difesa insieme al collega Gioacchino Sbacchi è stata quella dell'ex numero due del Sisde, Bruno Contrada, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e per questo condannato in primo grado a dieci anni di reclusione.Quest'impegno professionale lo tiene sotto pressione da oltre 4 anni , proprio dal Natale del 92 quando il funzionario del Sisde fu arrestato con l'accusa di collusione con Cosa Nostra. A sancire 'il decollo' professionale di Milio, il maxiprocesso di Palermo. Nell'86, l'allora sindaco Leoluca Orlando si affida a lui per il patrocinio di parte civile. Un ruolo impopolare nella Sicilia degli anno '80, ma che lui ha saputo girare a suo favore, tanto da meritarsi la riconferma dal mandato anche per il maxibis ed il
maxiter.Intransigente ed ipergarantista, Milio non si fa scrupoli anche ad abbandonare i vecchi amici se non ne condivide più le battaglie. L'esempio? La rottura con Tano Grasso, il paladino antiraket di Capo d'Orlando a cui Milio rimprovera di aver inquinato la lotta alle estorsioni con gli intrighi politici. A corteggiare Milio comunque non sono stati solo il Ccd e il Cdu di Palermo. Qualche mese fa la proposta di candidatura era giunta anche dalla sua città natale: capo d'Orlando, in provincia di Messina. Per bloccare la riconferma dell'attuale sindaco, Enzo Sindoni, molti avevano pensato a lui. Questa proposta era arrivata da più parti.Anche dalle file dal Pds.Ma Milio ha già fatto la sua scelta: il capoluogo.