Roma, 10 gennaio 1997Sulla decisione della Corte di dichiarare inammissibile il conflitto di poteri tra il Comitato Promotore del referendum sul finanziamento ai partiti ed il Parlamento, Radio Radicale ha ascoltato il commento di Mario Segni:
"Questa decisione mi lascia interdetto. Da giurista voglio approfondire gli aspetti tecnici, ma non posso non rilevare un fatto enorme, politicamente e giuridicamente: ma il referendum, l'espressione della volontà popolare, da chi va difeso? Perché qualcuno deve difendere la volontà popolare. Non è possibile che il popolo consultato su un argomento possa essere preso in giro, la sua volontà stracciata, superata senza limiti. Se l'è chiesto la Corte? Che risposta dà? Se lo sono chiesti il Presidente della Repubblica, i Presidenti delle Camere? Rischiamo non solo di calpestare la democrazia referendaria, ma di calpestare alcuni fondamenti della democrazia.E' una sentenza che mi lascia perplessità ed angoscia".