Ha certamente ragione P.Gull, quando dice che la "diatriba" Palma-Anastasia" sul referendum per la legalizzazione dei derivati della cannabis, è incomprensibile (per chi non abbia letto il quesito referendario, la legge sulla droga, e la giurisprudenza in materia della Consulta); penso però che sia stata inserita a ragione veduta, visto che gli argomenti sviluppati da Anastasia in un precedente pezzo pubblicato dal Manifesto, e ripresi nella sua replica al mio pezzo, riflettono, anche nella "sommarietà" tecnica, il terrore che la "sinistra" ha di questo referendum: e, se non mi sbaglio, riflettono anche un possibile (e scandaloso) motivo di bocciatura del referendum in Corte Costituzionale.
Per chi non ha voglia (e non lo biasimo) di approfondire la questione, sappia che questo può considerarsi sciascianamente un documento, , a futura memoria: se la memoria (e i referendum) avranno un futuro.