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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 11 gennaio 1997
ADERIRE AI RADICALI

vi posto un intervento della conferenza "il fatto del giorno", in risposta da un intervento storico esaustivo di Laura Terni sulla stoira e le battaglie radical/riformatrici, per cercare di dare argomenti ad una conferenziera che era interessata all'adesione al Pr/Mcp

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potrebbe stimolare un confronto anche qui ......

20234, 11-Gen-97, 10:24, I-----, 3003, V.Donvito, IT, Firenze, 20215

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aderire ad un gruppo politico

sono commosso per i complimenti amorosi di alcuni di voi. Grazie.

se non fossi radicale perche' non ho mai avuto grande interesse per la politica, e leggessi quello che ha scritto Laura Terni per cercare di far aderire qualcuno al Pr, mi tirerei indietro. E che e'? E' come se per diventare cristiano mi dovrei essere letto la Bibbia (anche se, probabilmente, lettala con piu' attenzione di quanto non abbia fatto, io diventerei anticristo ...).

Ok. Vada per la storia e il racconto di chi siano e di come eravamo e di come siamo. Ma e' troppo complicato. Aderire ad un partito non puo' essere un atto di fede in una storia: diventerebbe il metodo migliore per definire la propria appartenenza e su questo impostare e vivere l'animale politico che e' in noi. E' l'etnia. Proprio il contrario di quello che i radicali (anche nella versione pannelliana/italiana) dicono di sostenere. E proprio quello che viene contestato alla maggiorparte (sempre meno, per fortuna) di elettori italiani: di comportarsi per appartenenza. Un esempio concreto. Ieri ero a Massa a propagandare la presenza di Pannella che avrebbe parlato nel pomeriggio in quella cittadina. Molti i volantini distributi. Molte le persone che ringraziavano per il volantino. Una signora che ha rifiutto il volantino, mi ha colpito con una frase che non sentivo da moltissimo tempo: non sono del vostro partito. Mi sono fermato un po' inebetito a riflettere e a cercare di cogliere sul suo viso l'espressione

con cui aveva pronunciato quella frase. Terribile. Ed e' quello che mi e' venuto in mente leggendo Laura Terni.

Io credo che tutto sia molto piu' semplice, a maggior ragione per un gruppo libertario e laico quale quello radicale e pannelliano.

Io cerco sempre compagni di strada, con cui lottare per questo e per quell'obiettivo. Con cui far crescere la civicita' del Paese e del Mondo in cui vivo. Sono contro la famiglia, anche quella radicale, che quando e' tale, oltre a far cagare come l'altra in termini di diritto positivo, ha venature anche peggiori di autoritarismo e fideismo. Ed e' ai compagni di strada che chiedo l'iscrizione, perche' l'iscrizione significa soldi per le lotti comuni e non matrimonio (dissolubile o meno che sia).

E per finire, brevemente, credo che le vittorie radicali siano quelle dei referendum vinti dall'Italia e non quelle in cui abbiamo rafforzato il nostro gruppo, ma restando al palo. E' evidente, per non fraintenderci, che il rafforzamento del gruppo e' condizione essenziale anche per le vittorie che contano.

Insomma. Quando sento qualcuno che di fronte ad un argomentare dice "ma io sono comunista" "ma io sono liberale" "ma io sono radicale", cercando di dare una risposta esaustiva ad un procedere piu' o meno logico, mi si accapona la pelle.

I modi di essere e di pensare sono sempre relativi alle situazioni. Se divengono impostazioni rigide, scivolano con estrema facilita' nell'ideologia. E credo che la liberta' abbia proprio un nemico: l'ideologia.

 
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