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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 13 gennaio 1997
Corriere della Sera, 13 gennaio 1997

Duecento vittime in undici anni nell'ospedale psichiatrico: il 18 gennaio la requisitoria del pm

»Caso Agrigento, processo farsa

Pannella: trentasei morti per tubercolosi nel manicomio, una strage impunita

Roberto Zuccolini

ROMA - »Altroché Bicamerale: il vero caso italiano è Agrigento, quel processo sul manicomio che si sta svolgendo senza che nessuno ne parli . Marco Pannella abbandona per un giorno la polemica politica e punta il dito su una piaga sociale che rischia di essere dimenticata. Parla di »strage impunita , di strani silenzi.

E non senza ragione. La storia è quella di un manicomio da inferno: 200 morti in undici anni, un'epidemia di Tbc sviluppatasi in un luogo »protetto (dentro un ospedale), malati in stato di grave abbandono. Ma finora, a nove anni dalle prime denunce, nessun colpevole. Con due processi che rischiano di giungere ad un nulla di fatto, i parenti che non vogliono (per paura?) costituirsi parte civile e una città che continua ad ignorare la »vergogna di quel manicomio, piazzato ad appena cento metri dal viale dove passeggiano ogni sera giovani e adulti. Un quadro da far rabbrividire.

A denunciarlo con forza è un severissimo Pannella, nel quartiere generale dei radicali, a via di Torre Argentina. Lo accompagna il senatore eletto nella sua Lista in Sicilia, Pietro Milio, che nei prossimi giorni presenterà un'interrogazione parlamentare. Il motivo di tanta fretta è legato alla scadenza del 18 gennaio, il giorno fissato per la requisitoria del pm Pino Bianco contro i due accusati di »abbandono di incapaci aggravato : l'ex direttore sanitario Gaetano Taibi e l'ex primario Angelo Mondovì. Un altro processo parallelo, quello contro i responsabili amministrativi, sta andando avanti con tempi molto dilatati.

Ma è tutta la storia che, secondo Pannella, ha tempi sospetti. Dopo qualche tentativo di denuncia locale (un prete di frontiera, una radio, il giornalino della Curia), dopo le inchieste del »Corriere della Sera e dell'»Espresso , fu la volta di Domenico Modugno. Mister Volare , allora deputato radicale, nell'88 visitò l'ospedale con Franco Corleone.

Raccontarono ciò che si era visto nel girone infernale del manicomio di Agrigento: latrine nauseabonde, scarpe che si incollavano al pavimento dei reparti diventati a loro volta gabinetti, materassi con le croste.

E, soprattutto, troppi decessi: oltre duecento dal '77 all'88. Scattarono le prime richieste di indagine penale. Ma, racconta il leader radicale, la Procura aprì un'inchiesta soltanto nel '91.

Due anni dopo comincia il processo. Che va avanti a tempi di lumaca. Ad un certo punto spunta un giovane Pm, Pino Bianco. Trova enormi ostacoli davanti a sé. Persino per far accettare le perizie degli esperti. A Luigi Cancrini non viene neanche data la possibilità di esprimersi. Vengono invece ascoltati i periti del Tribunale.

Per Pannella i fatti più gravi sono due. Prima di tutto i morti per Tbc: »La malattia risulta in tutte le 36 cartelle cliniche richieste dal Pm, le uniche disponibili. E stata anche chiesta, senza successo, la riesumazione delle salme . Secondo fatto incredibile: »Nessun parente si è costituito parte civile. Sarà perché a nessuno di loro il tribunale ha fatto arrivare la notizia del processo, ma è mai possibile che non esista in tutta la città un matto o un eroe che abbia il coraggio di portare avanti una denuncia? . E c'è un altro aspetto sul quale finora si è detto ancora poco. Lo ricorda Milio: »Alla pretura di Agrigento giace un'altra inchiesta. Riguarda lo scandalo delle pensioni: perché nessuno vuole accertare che fine abbiano fatto i soldi dei malati? . Conclusione di Pannella: »Al momento in Italia non c'è un fatto più emblematico e grave. Lo denunciamo nella speranza che si riesca a bloccare un processo dagli esiti ormai scontati. E che getterebbe ancora più fango e vergogna sulla Repubblica italian

a. Forse in quella città c'è una forza più potente della Mafia. Bisogna combatterla. Per farlo mi dichiaro disponibile a candidarmi sindaco di Agrigento .

 
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