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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 14 gennaio 1997
IL MEDITERRANEO 5 GENNAIO 1997

MILIO ANTI ORLANDO, L'AVVOCATO ACCETTA, IL POLO SMENTISCE

L'esponente della Lista Pannella non si tira indietro: "La proposta mi lusinga". Miccichè lo boccia clamorosamente.

(PRIMA PAGINA)

MILIO CONTRO ORLANDO. LUI E' PRONTO ALLA SFIDA, MA IL POLO SMENTISCE.

Il centrodestra ne discute a partire da mertedì

Articolo di Giovanna Pirrotta, pag.5

Il Professore contro l'avvocato? Sì, a dare ascolto alle indiscrezioni del settimanale 'Centonove' che annuncia: la sfida per aggiudicarsi la poltrona di sindaco di Palermo si combatterà tra Leoluca Orlando e Pietro Milio. Secondo quanto scrive il periodico infatti il Polo ha trovato chi darà filo da torcere all'attuale primo cittadino.Ma il ruolo di antagonista al leader retino coglie alla sprovvista il difensore di Bruno Contrada che comunque non disdegna questa possibilità. "Ieri sera mi hanno avvertito telefonicamente della notizia che mi riguardava - dice sorpreso - e sinceramente non sapevo di essere stato inserito fra i candidati del Polo.Ma certamente non posso negare che la proposta mi lusinga". Insomma anche se si dichiara "piacevolmente stupito di godere di tanta stima" sembra proprio che il senatore della Lista Pannella-Sgarbi sia allettato dalla possibilità di occuparsi anche dell'amministrazione cittadina. E da uomo "abituato a fare sacrifici e affrontare le difficoltà" ribadisce di essere pron

to "a prendere in considerazione questa possibilità" a patto che "il suo contributo sia ritenuto necessario, possibile e soprattutto utile per risolvere i problemi di Palermo". Una risposta l'avvocato la cerca non tanto nei rappresentanti politici dello schieramento di centrodestra, con i quali afferma di non aver avuto contatti, quanto alla gente comune. "Se avessi la sensazione che la popolazione desidera che io dia una mano a questa città - spiega - e se mi arrivassero dei messaggi in questo senso, non mi tirerei indietro".Nono stante l'evidente disponibilità manifestata da Pietro Milio, dagli esponenti del Polo arrivano solo secche smentite.Il segretario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè chiarisce: "l'avvocato Milio non può essere un nostro candidato per ovvi motivi dice senza incertezze - appartiene allo schieramento dei radicali, quindi in posizioni critiche con il Polo". E per fugare qualsiasi dubbio il rappresentante azzurro aggiunge: "la scelta del Polo sarà resa nota trenta giorni prim

a delle elezioni di novembre, come prevede la legge". A sentire Miccichè quella del Polo è una strada obbligata "perché non abbiamo soldi, mezzi e strutture per dare inizio ad una campagna elettorale con tanto anticipo, come invece fa Orlando sfruttando immoralmente le risorse del Comune". Meno polemico ma altrettanto deciso Nino Lo Presti rappresentante provinciale di Alleanza Nazionale, fa eco a Micciché e parla di indiscrezioni incontrollate."Non abbiamo mai discusso della candidatura di Milio - spiega - e non credo nemmeno che ci siano i presupposti per prenderla in considerazione. Le notizie che vengono diffuse creano solo confusione". L'unica cosa certa è invece che i rappresentanti provinciali del centro-destra si riuniranno martedì prossimo proprio per discutere questo argomento. Dal canto suo Salvatore Cardinale deputato del CCD, sottolinea di "non essere mai stato chiamato ad esprimere una preferenza". Il parlamentare inoltre aggiunge che se il Polo presenterà una candidatura unitaria "i cristiano

democratici saranno costretti ad accettare una proposta-imposta" mentre se ci sarà la possibilità di fare un nome "si farà sicuramente riferimento ad un esponente dell'area cattolica moderata". Cade dalle nuove anche Giovanni Vitale delegato alla comunicazione per il Cdu. "E' la prima volta che sento parlare della candidatura di Milio quindi non posso dire nulla in proposito di ufficiale ed ufficioso". E anche l'opposizione sembra bocciare l'ipotesi Milio. Il piddiessino Gianfranco Zanna infatti afferma di "aspettarsi qualcosa di meglio" e aggiunge: "Se fosse veramente questa la proposta del Polo sarebbe favorito il candidato dell'Ulivo". Che non è certo Leoluca Orlando. Nonostante i pochi consensi, l'avvocato Milio non sembra affatto spaventato dal confronto con Orlando. "Non ho ragione di temerlo - afferma risoluto - sarebbe disdicevole aver paura di aver coraggio".E il senatore ha anche qualche idea su come affrontare il duello. "devo ammettere che in questi anni il sindaco ha cercato di fare qualcosa, m

a certamente non ha risolto i problemi pregnanti della città - giudica senza mezzi termini - ci deve essere un minimo di sostanza al di là delle forme della rappresentanza.I problemi irrisolti sono ancora molti: circolazione, parcheggi,immondizia, disoccupazione. Bisogna combattere la mafia ripulendo gli ingranaggi della macchina burocratica, facendo i lavori pubblici senza consentire ruberie". La 'fede' garantista invece sembra messa da parte. "Amministrare una città non ha a che fare direttamente con il garantismo - avverte - tranne che per il generale rispetto delle regole per tutti a prescindere dal nome e dal cognome. Se invece significa privilegio per i mafiosi io sono antigarantista".

DAL FORO AL PARLAMENTO ALL'INSEGNA DELL'ANTIMAFIA

E' l'unico senatore della Lista Pannella-Sgarbi eletto nell'ultima tornata elettorale, quella del 21 aprile scorso. Pietro Milio 52 anni sposato e padre di due figli, oggi è già alla sua seconda esperienza parlamentare. Nato a Capo d'Orlando è stato esponente del partito liberale e poi vicepresidente del collegio nazionale dei probiviri. Eletto per la prima volta nel 94 alla Camera dei deputati nelle liste del Patto Segni è sceso in pista per una candidatura a Palazzo Madama alle ultime Politiche, sotto le insegne dei Riformatori. Pur battuto nel collegio di Brancaccio da Russo Spena, candidato di Rifondazione Comunista, è stato ripescato ottenendo così il seggio al Senato dove è componente della commissione giustizia. Nonostante il suo impegno politico, continua a d esercitare la professione di avvocato. nato professionalmente nello studio legale del principe del foro Gioacchino Bellavista è stato legale di parte civile in numerosi processi di mafia, dal primo maxiprocesso a quello contro il raket delle est

orsioni denunciato dai commercianti di Capo d'Orlando. Nel 1986 proprio l'allora sindaco di Palermo, Leoluca Orlando gli ha affidato il patrocinio di parte civile al maxiprocesso. Impegno confermato anche per il maxibis e per il maxiter. E' stato anche uno dei primi avvocati a difendere dei collaboratori di giustizia. Adesso insieme al collega Gioacchino Sbacchi si occupa della difesa di bruno Contrada.

 
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