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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 15 gennaio 1997
FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI
DENUNCIA IN TOSCANA

COMUNICATO STAMPA

FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI. DOPO L'APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE IN DISPREGIO DEI RISULTATI DEL REFERENDUM DEL '93,

PRESENTATA UNA DENUNCIA NELLE PROCURE DELLA REPUBBLICA DELLA TOSCANA PER ATTENTATO CONTRO I DIRITTI POLITICI DEI CITTADINI E ATTENTATO CONTRO LA COSTITUZIONE DELLO STATO.

Firenze, 15 gennaio 1997. Lo scorso 20 dicembre, di notte, il Parlamento ha approvato una nuova legge sul finanziamento pubblico ai partiti, nonostante i risultati del referendum che nel '93, con oltre il 90% di consensi, aveva abrogato il finanziamento dello Stato ai partiti.

Avevamo sperato -dice Vincenzo Donvito, coordinatore regionale dei pannelliani- che il Presidente della Repubblica non firmasse questa legge, o quantomeno ascoltasse le varie voci che si erano levate contro. Ma cosi' non e' stato. Scalfaro ha promulgato la legge, e subito dopo, a ruota, la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del comitato promotore del referendum, perche', abrogata la legge, non gli ha riconosciuto legittimita'. Una bella storia di regime: tutti d'accorodo, governo e opposizione, un unico partito di regime -in un'unita' armoniosa con le istituzioni- che legifera contro la volonta' dei cittadini. Neanche il partito nazionale fascista era arrivato a tanto. E di contorno: la volonta' popolare stracciata, nonostante centinaia di migliaia di firme raccolte in tutt'Italia, in pochi giorni in un periodo molto diffiicle come quello delle feste di fine d'anno, che chiedevano a Presidente e Corte Costituzionale di non compromettersi con lo scempio.

Disarmare? Non e' proprio il caso. Da nonviolenti e garantisti non ci resta che l'arma delle denuncia, e delle rivolta democratica e popolare".

Per queste ragioni stamane sono state presentate le denunce presso le procure della Repubblica di Firenze, Arezzo, Massa, Pisa, Livorno, Grosseto, Prato, Siena e nei giorni scorsi e' stato fatto altrettanto a Lucca.

Nella denuncia si chiede che il magistrato verifichi se nel comportamento del legislatore, e in quello delle massime autorita' dello Stato, si ravvisino i reati di "attentato ai diritti politici del cittadino" e "attentato contro la Costituzione dello Stato".

"Ci sara' un magistrato -ha aggiunto Vincenzo Donvito- che abbia voglia di non allinearsi coperto al regime illiberale e liberticida, e che di conseguenza proceda, con le armi del Diritto, contro lo scippo della volonta' popolare?".

 
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