INTERVISTA A LEOPOLDO ELIA, EX PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE, DI CARLO FUSI PAG.4'CARO PANNELLA, E' UN ERRORE ABOLIRE IL PROPORZIONALE'
E no, caro Pannella, sbagli due volte. A parte il fatto che la Bicamerale 'ha margini grandi di agibilità' e quindi può produrre progetti di riforma ad ampio spettro, non è per niente giusto attaccare il Tatarellum: pur se non esportabile a livello nazionale quella legge non è 'una mostruosità', anzi ha funzionato egregiamente e contiene una norma anti-ribaltone che è la migliore finora presentata, come sostiene il 'padre' di quella normativa e cioè Pinuccio Tatarella: 'quella legge ha il merito di aver introdotto in Italia un principio decisivo', spiega. Tatarella non è il solo a difendere la legge elettorale regionale e il vincolo antiribaltone. Quella norma infatti fu elaborata da Leopoldo Elia. Che oggi dinanzi alle accuse del leader radicale torna a sostenerla con rinnovato vigore. 'La legge elettorale regionale sta funzionando. Penso a quanto accaduto con la sostituzione di Pierluigi Bersani che da presidente della Regione Emilia Romagna è diventato Ministro dell'Industria. Si è potuto procedere alla s
ostituzione senza crisi, perché avvenuta nell'ambito della medesima maggioranza. Discorso identico va fatto per la clausola anti-ribaltone, che fu elemento decisivo per consentire di trovare l'accordo sulla legge. Fui io a tirarla fuori andando a ripescare una norma della Costituzione francese del '46 in base alla quale dopo due sfiducie si arrivava allo scioglimento. Nel caso in questione non si poteva agire su quel fronte perché i casi di scioglimento sono già sanciti. Giocammo allora sulla durata della legislatura e si decise per questa forma di penalizzazione che consiste nell'abbreviare la durata dei consigli regionali. Le preoccupazioni di stabilità e governabilità sono state fatte valere. Ma si sa la visione di Pannella è estremamente unilaterale e tendenziosa. Vede nemici dappertutto.
D. Ma la migliore garanzia di stabilità e di durata di governo e di legislatura non è data proprio dalla cancellazione della quota proporzionale?
R. No.Ci possono essere parecchi altri modi. E poi sia la Bicamerale che il Parlamento possono avere parecchia libertà di scelta.
D. Ma lei il Tatarellum lo vedrebbe bene anche a livello nazionale o no?
R. E' una grossa questione. A chi la pensa come me, e certamente non sono solo, dentro al Ppi ecco, c'è la propensione a non recedere dai collegi uninominali. Ci pare che essi corrispondano di più al bipolarismo e alle coalizioni del bipolarismo. L'esperienza di queste ultime due elezioni dimostra che tra consistenza, seppure relativa, delle coalizioni e schieramento in sede di collegio uninominale c'è un rapporto molto forte, diretto.
D. E la quota proporzionale del 25 per cento la toglierebbe come chiede il referendum di Pannella, o la manterrebbe?
R. Intanto penso che problemi come questi debba avere il coraggio di affrontarli la classe politica, e non lasciarsi alla semplice dicotomia tra un sì e un no.
D. Sì, ma la riserva proporzionale?
R. Sia Darhendorf che altri, e noi con loro, hanno sempre sostenuto che, salvo a discutere dell'entità, cioè del quantum da mantenere, una presenza a livello istituzionale-parlamentare delle voci minoritarie, che raggiungono percentuali inferiori al dieci per cento, fosse utile averla. L'esempio è il Fronte nazionale in Francia: meglio averlo 'dentro' il Parlamento che fuori.