COMUNICATO STAMPA
LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE. DOMANI IL CONFRONTO IN CONSIGLIO COMUNALE A FIRENZE. PRO-MEMORIA PER I CONSIGLIERI, PER LA STAMPA E PER I CITTADINI DISATTENTI.
Firenze, 19 Gennaio 1997. Domani il Consiglo comunale di Firenze discutera' la mozione sulla legalizzazione delle droghe presentata da alcuni consiglieri, che ricalca quella gia' approvata a Torino e in molti altri comuni italiani e della Toscana (tra cui Arezzo e Carrara).
Vincenzo Donvito, coordinatore dei Club Pannella-Riformatori in Toscana, promotori del referendum per la legalizzazione che proprio in questi giorni la Corte Costituzionale sta vagliando, ha rilasciato il seguente memorandum:
"E' bene essere molto chiari in questi casi, dove i negatori di ogni Diritto e di ogni liberta' sembrano assurgere a difensori della vita e della sanita'.
La chiarezza la esprimo con un memorandum:
- le politiche locali sulle droghe, grazie alle attuali leggi proibizioniste, sono tutte fallite, perche' il fenomeno invece di essere contenuto, e' sempre aumentato.
- la delinquenza legata al fenomeno droga e' in aumento vertiginoso, e il carcere di Sollicciano scoppia di detenuti cittadini di Paesi del Terzo Mondo che spesso non hanno altra alternativa che non quella dei facili e cospicui guadagni legati al traffico illegale
- ventimila fiorentini (dei cinquantamila toscani e cinquecentomila italiani), giusto un anno fa hanno sottoscritto la richiesta di referendum per la legalizzazione delle droghe leggere promossa dai Club Pannella-Riformatori
- il documento in discussione in Palazzo Vecchio non portera' ad alcun efetto immediato sul piano della legalizzazione, ma sara' solo una denuncia e un'indicazione di tendenza per il legislatore nazionale, allineando la nostra città' alle identiche richieste di città' quali Amsterdam, Francoforte, Zurigo, Liverpool.
- problemi come quelli della droga non possono essere relegati a scelte di coscienza (come sarebbero orientate a fare alcuni gruppi politici presenti in Palazzo Vecchio), ma sono precise e chiare politiche sanitarie, di ordine pubblico e di liberta' su cui un partito -proprio perche' tale- deve prendere posizione".