REFERENDUM: PANNELLA, REAGIREMO AD ATTO 'GOLPISTA'
Roma - Se anche uno solo dei 18 referendum promossi dai Riformatori non sarà ammesso dalla Corte Costituzionale (riunita in camera di consiglio dal 9 gennaio), i Club Pannella già anticipano una reazione senza precedenti. "Dopo anni di 'saggezza' e di 'rassegnazione' - dice Marco Pannella in una conferenza stampa alla Camera - reagiremo a questo come ad un gravissimo attentato alla Costituzione. Non ci staremo. Adotteremo tutte le iniziative anche penali a livello nazionale e internazionale..."
Torna così il 'monito' riformatore alla Consulta. "Già in moltissime occasioni - dice Pannella - fatta salva la necessità di leggere le motivazioni, la Corte ha agito contro la Costituzione, togliendo l'esercizio del voto a 48 milioni di elettori e decidendo in 7 o 8, come se d'improvviso fosse sbarcato in Italia un drappello di colonnelli golpisti greci". Un 'colpo di mano' tanto più grave, è il giudizio del leader radicale, quanto più "c'è il rischio che, se fossero consentiti, i referendum siano approvati in modo plebiscitario". E visto che "il diritto al voto referendario è un diritto costituzionale".
I Riformatori forniscono la loro versione delle indiscrezioni che escono dalla camera di consiglio della Consulta. E avvertono sul rischio di una sorta di 'scambio' tra referendum elettorali e quesiti sulla giustizia ed economici (compreso quello sulla Gdf), in cui il via libera ai primi sarebbe la contropartita dello stop ai secondi, in forza della "ragion politica". "Noi invece - dice Pannella - siamo sensibili alla ragione del diritto. E se si ammettono i referendum elettorali sorge il problema di come si fa a non fare quello sul Csm...".
Dopo gli annunci, Pannella esprime però anche la speranza che stavolta sia la Corte a fornire "la notizia clamorosa, alla stregua dell'uomo che morde il cane, - afferma - decidendo nel rispetto della Costituzione e non violandola". Una speranza sostenuta da qualche informazione sull'andamento della camera di consiglio. "Crediamo di sapere - dice infatti il leader dei riformatori - che stavolta, al contrario di altre, ci sia nella Corte qualcuno che si occupa di portare a sentenza la Costituzione superando la giurisprudenza".
Si tratta, dice ancora Pannella, di "almeno due-tre giudici che chiedono che per tutti i referendum si torni a giudicare secondo Costituzione". E anche così si spiegherebbe il "ritardo" della decisione della Consulta. Da domani alle 17 e fino a domenica, le iniziative dei riformatori sui referendum saranno al centro del Consiglio generale dei Club Pannella all'Hotel Ergife.