PANNELLA SU SCALFARO, SOFRI E MISIANI.
Intervendo questa mattina a Radio Radicale Marco Pannella, impegnato nella seconda giornata del Consiglio Generale dei Riformatori (Hotel Ergife, Via Aurelia 619 - Roma), in merito alle dichiarazioni del Capo dello Stato di ieri ha così commentato:
1) "Il Presidente Scalfaro ora afferma che se si fa la riforma anche della presidenza della repubblica non si dimetterà, ragione di piu' per farlo dimettere e sottoporre a giudizio. Mi limito a sottolineare che da un anno e mezzo ho fatto una polemica - prima molto amichevole - contro alcune sue dichiarazioni (fatte a Londra e a Madrid) ribadite dopo le mie critiche, nelle quali ha affermato un principio assolutamente opposto: quando un organo elettivo vede mutare il suo sistema elettorale, questo organo deve dimettersi. A me sembrava un aberrazione. Scalfaro ha scelto questa aberrazione e tutti i giuristi di regime, anche alcuni che poi lui nomina giudici cosituzionali, lo hanno sostenuto. In realtà Scalfaro sa che c'è qualche rischio che si muti, attraverso il nostro referendum il sistema elettorale e per tranquillizzare il padrone del potere italiano manda a dire 'non abbiate paura io non scioglierò le camere'." Non andrà così, almeno senza conflitto.
2) A proposito del caso Sofri Pannella ha detto che 'occorrerà rimboccarsi le maniche, lottare con Sofri e perchè giustizia e non ingiustizia, sia fatta farne un'occasione per sconfiggere la cattiva giustizia, la malagiustizia che è anche una cultura, o, meglio, un'assenza di cultura. Ci sarà bisogno dunque di una battaglia politica. Dovremo conquistare a tutti la verità storica e catapultarla nella verità processuale, che non ha voluto nemmeno farsene forte, ma ha voluto solo espellerla'.
3) Sul trasferimento deciso ieri dal CSM del giudice Misiani, Pannella ha affermato che "egli è stato innanzitutto oggetto da parte del CSM di un trattamento degno di un organo di malagiustizia privo anche di ogni residuo di decoro. Quando su Misiani non vi era che un blitz senza nessun fondamento e controllo si sono precipitati a fare esplodere lo scandalo perchè Misiani doveva essere nominato dallo stesso CSM Vice-Procuratore della Repubblica a Milano o Procuratore della Repubblica di Brescia. E, in pochi giorni, il CSM si è affrettato a evitare il rischio della intromissione di un vero e serio magistrato nella amministrazione della giustizia nei sacrari 'partiti dei giudici'. Il CSM si configura così sempre piu' come un centro di malaffare partitico, di cosca. Un organo che agisce in modo anticostituzionale perchè si è costituito in organo di rappresentanza politica. Uno straripamento di poteri che costringe il cittadino magistrato ad avere una doppia forma di rappresentanza istituzionale e politica ch
e recupera nel modo peggiore e meno serio il corporativismo fascista."