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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 27 gennaio 1997
IL CORRIERE DELLA SERA
Domenica, 26 Gennaio 1997

La Corte costituzionale da tredici giorni in camera di consiglio. L'esame dei trenta quesiti si concludera' domani o martedi', poi seguiranno le decisioni

Consulta spaccata sulla quota proporzionale

Gia' esaminiati dieci dei diciotto quesiti

proposti dai Riformatori. L'ex Baldassarre: le scelte di questi giudici sono politiche.

Referendum a rischio, forse determinante il voto del presidente. Pannella: se va male solleveremo il conflitto di poteri

Articolo di M. Antonietta Calabro'

ROMA - I giudici costituzionali, dopo 13 giorni di »camera di consiglio , non hanno preso nessuna decisione sul pacchetto di referendum. In particolare non c'e' stato ancora voto ne' su quelli elettorali, ne' su quelli regionali, ne' sugli altri proposti da Pannella e dai riformatori che pero' sono gia' stati esaminati (dieci su diciotto). L'esame, con l'espressione delle posizioni dei singoli giudici (il cosiddetto "giro di tavolo"), si concludera' tra lunedi' e martedi'. Poi seguira' la votazione su tutti e trenta i quesiti. Solo allora i giochi saranno fatti.

Per quanto riguarda i referendum che chiedono l'abolizione del residuo proporzionale del 25 per cento per l'elezione di Camera e del Senato (ripresentati in forma identica a quella gia' bocciata nel '95), i giudici sarebbero per meta' disponibili a rivedere la giurisprudenza, e questo non costituirebbe un dramma per nessuno dal momento che si tratta del giudizio di un'Alta Corte. E per meta' pronti a ribadirla. Determinante quindi potrebbe essere il voto del presidente, Renato Granata, il quale come e' noto si esprime per ultimo. Ma una decisione che respinga i referendum elettorali, sette contro sei, viene considerata a Palazzo della Consulta troppo lacerante. Anche se la camera di consiglio della Corte e' formalmente segreta, e non e' prevista l'esternazione dell'opinione dissenziente (come avviene ad esempio per i voti della Corte Suprema americana). Di qui la necessita' di un'ulteriore decantazione dei giudizi e delle valutazioni al momento del voto. Marco Pannella, temendo il peggio, ha annunciato al Co

nsiglio generale dei suoi Club che in caso di bocciatura il Movimento ricorrera' »ad ogni iniziativa possibile, da quelle penali a quelle civili, alla sollevazione del conflitto di poteri tra i Comitati promotori e la stessa Corte, alla richiesta di giustizia anche sul piano internazionale . Secondo Pannella esiste »un gioco scoperto per »sottrarre ai cittadini uno dei loro fondamentali diritti: quello al voto sui referendum . Lo

dimostrerebbe il fatto che le dichiarazioni dell'ex presidente della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, secondo cui le scelte della Consulta sono »politiche , »non hanno trovato alcuno spazio . Il leader referendario ha escluso che vi possa essere »rassegnazione dinanzi a decisioni della Corte cha la configurino di nuovo come grande cupola partitocratica . In questi giorni, comunque, si sono registrati una serie di avvenimenti che hanno direttamente o indirettamente a che fare con la pronuncia della Consulta. Ad esempio il capo dello Stato ha fatto intendere che, anche in presenza di referendum elettorali dichiarati ammissibili e consacrati dal consenso elettorale, non scioglierebbe le

Camere. E se la cosa ha fatto infuriare Pannella, che ha invocato il precedente del '94, questo e' semmai un 'argomento' a favore di quanti sostengono che anche se quei referendum si faranno non si correra' nessun rischio di "vuoto". Intanto e' partita la Bicamerale, e se questo dimostra un cambiamento del clima parlamentare, c'e' chi ricorda che le leggi elettorali non sono contenute nella seconda parte della Costituzione di cui si dovra' occupare la Commissione. Quindi non c'e' nessuna sovrapposizione tra referendum e attivita' del Parlamento, dove peraltro

arrivera' a giorni in aula, alla Camera, la cosiddetta Rebuffa (la riforma "anti-vuoto" per le leggi elettorali). Insomma si e' delineato uno scenario completamente diverso rispetto a quello che c'era nel '95, quando i due quesiti elettorali vennero respinti.

 
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