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Partito Radicale Rinascimento - 28 gennaio 1997
Corriere della Sera, Martedi', 28 Gennaio 1997

INTERVISTA AL COSTITUZIONALISTA

Pizzorusso: servirebbe una sentenza-quadro unica

M. Antonietta Calabro'

ROMA - Professor Pizzorusso, lei e' un'autorita' in materia e ha lavorato con un padre costituente come Costantino Mortati. Cosa accadra' dei referendum?

»La Corte dovrebbe cercare di fissare dei punti fermi. Mi auguro che cio' avvenga, come nel '78, quando Livio Paladin scrisse una vera e propria "sentenza-quadro" in materia referendaria: un'unica sentenza in base alla quale poi trarre delle conseguenze coerenti. Non so se davvero i giudici lo faranno, cosi' come sembra .

Quale aria si respirava nel seminario tenuto nella scorsa estate a Palazzo della Consulta?

»Nel seminario proprio Paladin ha sostenuto che era opportuno compiere una sistematizzazione della giurisprudenza. La seconda parte del seminario riguardava invece i cosiddetti referendum manipolativi e d'indirizzo. Manipolativi sono quei quesiti che comportano non soltanto l'abrogazione di una norma, ma in qualche modo una produzione di norme nuove. Un caso da manuale fu quello del referendum Segni sulla legge elettorale del Senato nel '93. Ci fu una manipolazione addirittura colossale perche' la legge elettorale e' stata trasformata da proporzionale a maggioritaria, con un'operazione di sottrazione: cioe' cancellando alcune parole o frasi .

Di quelli sotto esame adesso c'e' una proposta di referendum che fa un'operazione di questo tipo?

»E' quello sulla carriera dei magistrati. Anzi e' ultra manipolativo. Perche' c'e' stata sulla materia una successione di due o tre leggi. I promotori del referendum vorrebbero abrogare l'ultima e la penultima normativa (e cioe' quelle attualmente in vigore) e manipolare la prima legge, in ordine di tempo. Secondo i promotori quella legge tornerebbe infatti a vivere, cadute le altre. Bene, questo va al di la' di tutte le manipolazioni possibili: non si puo' modificare una legge gia' abrogata, che non c'e' piu'. Penso che un mostro del genere difficilmente potrebbe passare al vaglio della Corte .

E il referendum d'indirizzo politico?

»Questo e' un caso piu' delicato, perche' i costituenti non si posero mai questo problema: Mortati escludeva in assoluto una possibilita' del genere. Furono d'indirizzo i referendum Segni sul maggioritario .

Quelli di Segni nel '93, pero', la Corte li passo'?

»Con la tecnica del referendum di indirizzo si puo' fare qualunque cosa. Visti i precedenti, come quelli Segni, appunto, e' difficile dire che oggi possano essere posti dei limiti .

I referendum elettorali per l'abolizione della quota proporzionale si possono considerare d'indirizzo?

»Forse si', ma li' il problema maggiore e' quello del vuoto che ne deriva. Se si tiene fermo il principio che la Corte ha fissato in passato, mi sembra difficile uscirne. Ma si puo' anche cambiare, perche' non e' che ci siano ostacoli assoluti.

Certo e', pero', che questi referendum sarebbero un colpo mortale per tutti i gruppi minori da Rifondazione a Buttiglione... .

Ma questa e' una considerazione politica, non di diritto costituzionale...

»Ma forse la Corte - anche indipendentemente dal segno delle modifiche - si potrebbe preoccupare di non turbare gli equilibri attuali. Ma le mie sono solo supposizioni .

 
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