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Conferenza Movimento club Pannella
Poretti Donatella - 29 gennaio 1997
CRONACA DI UNO "STUPEFACENTE" CONSIGLIO PROVINCIALE

COMUNICATO STAMPA

Arezzo, li 29 gennaio, 1997

Stamani, con 13 voti favorevoli e 10 contrari è stata approvata dal Consiglio Provinciale di Arezzo la mozione antiproibizionista e sulle politiche di riduzione del danno in materia di droghe, nonostante una serie di atteggiamenti e "umori" che ne hanno minacciato l'attuazione fin dall'inizio del Consiglio.

All'apertura dei lavori, in incredibile ritardo (ore 10,30) rispetto alla convocazione (ore 9,00), oltre a mancare sia il Presidente che il Vice Presidente del Consiglio (colpiti da una opportuna influenza), i due presentatori della mozione antiproibizionista Petrai (Rifondazione Comunista) e Dindalini (Coordinatore della Sinistra Giovanile) non erano presenti facendo prefigurare un ulteriore rinvio della discussione della mozione che era stata presentata già da oltre due mesi.

Il clima che si respirava nella sala del consiglio dava libero corso a una serie di interventi da parte dell'assessore alle politiche sociali Donella Mattesini volti a non far discutere le due mozioni e a demandare, rimandare, annullare qualsiasi tipo di dibattito nei meandri di una fantomatica e dorotea (oltre che inciucista) commissione ad hoc, premettendo che i rappresentanti dell'ammministrazione provinciale non erano in grado di deliberare per ignoranza del problema.

A questo punto, tuttavia, si sono innescate una serie di reazioni da parte di vari consiglieri, Petri in prima fila (AN), presentatore della mozione contrapposta, e Dindalini, arrivato nel frattempo, che nel complesso hanno fatto notare come le mozioni non fossero di impedimento per ulteriori approfondimenti sulla politica e lo studio del problema tossicodipendenze e che comunque la competenza o l'ignoranza non potevano essere presupposte e utilizzate a giustificare l'immobilismo che come un nuovo virus influenzale stava attanagliando il consiglio provinciale.

Il Movimento dei Club Pannella auspica che questa decisione del Consiglio Provinciale riapra il dibattito sulla politica antiproibizionista sfruttando anche lo strumento del referendum che oltre 4.000 aretini hanno sottoscritto e stimoli all'azione anche a seguito della deliberazione analoga del Consiglio Comunale di Arezzo per l'istituzione di una agenzia cittadina sulle tossicodipendenze.

 
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