DICHIARAZIONE DI BENEDETTO DELLA VEDOVA, PER IL COMITATO PROMOTORE DEI REFERENDUM ECONOMICI E "PER IL MERCATO". Roma, 30 gennaio 1997
"Avevamo preparato una occasione preziosa perchè il paese - non "i partiti" - potesse scegliere democraticamente di cancellare alcuni vincoli e alcune ingiustizie che fanno da zavorra all'economia italiana.
Volevamo dare ai cittadini la possibilità di scegliere tra assicurazione sanitaria statale e privata, pur lasciando l'obbligo per tutti di avere un'assistenza sanitaria. Da sola questa riforma avrebbe prodotto quella rivoluzione nella spesa sanitaria che tutti a parole invocano.
Vi era la possibilità di ripristinare l'uguaglianza dei cittadini davanti al fisco, abolendo la trattenuta alla fonte delle imposte per i lavoratori dipendenti: la vera rivoluzione copernicana, per un nuovo patto fiscale basato sulla fiducia e sulla consapevolezza anziché sull'inganno.
Questo e altro, avevamo preparato, perchè venissero finalmente scelte le riforme strutturali per l'Europa, contro le "manovre" e lo stillicidio dell'aumento della pressione fiscale che sta soffocando l'economia.
La Corte Costituzionale ha scelto - anche su questo - di sequestrare il diritto costituzionale dei cittadini ad esprimersi, garantendo così ai partiti - paralizzati dalle lotte intestine e dall'asservimento alle corporazioni sindacali - di poter proseguire indisturbati la politica trasformista e dilatoria che porterà l'Italia lontana dall'Europa.
La Consulta ha stracciato la Costituzione e ha ribadito che non si può e non si deve "disturbare il manovratore". L'Italia, la sua economia, i suoi disoccupati, pagheranno duramente le conseguenze di questa occasione, straordinaria, perduta.