Roma, 31 gennaio 1997
Dichiarazione di Carmelo Palma della Segreteria Nazionale del Movimento dei Club Pannella-Riformatori:
< Chiaramente la Consulta ha deciso, in questa fase, di non "autorizzare" quei referendum che sapeva già vinti nella coscienza e nella volontà degli elettori, e che avrebbero aperto contraddizioni enormi nel sistema politico e nella maggioranza di governo. La Consulta, in particolare, ha compreso che se il "referendum Tortora" fosse stato nuovamente plebiscitato dai cittadini italiani, sarebbe stato ben difficile per il Parlamento tradirne, per la seconda volta, il contenuto, e capovolgerne il risultato. E difficilissimo sarebbe stato per i partiti stare con il "partito dei giudici" senza correre il rischio di essere immediatamente travolti dal responso popolare. A risolvere il problema hanno pensato altri (per così dire) giudici: quelli costituzionali.
Questa contraddizione, che naturalmente qualche costituzionalista di regime saprà spiegare e giustificare con doviziosa finezza, dimostra in modo clamoroso che cosa la Corte Costituzionale si è ridotta ad essere.
Possono i professori Elia, Paladin e gli altri "autori" ed inventori (contro la Costituzione) dei criteri di inammissibilità dei quesiti referendari farci conoscere la loro dotta opinione?>>