Roma, 31 gennaio 1997DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA
"Non credo che i Presidenti delle Camere avrebbero facilmente potuto evitare di fare quest'intervento di assunzione di corresponsabilità e di vera e propria falsificazione della realtà. Infatti non ho mai insultato nessuno, ma rivendico non solo il pieno diritto, ma l'assoluta fondatezza delle mie accuse alla Corte Costituzionale ed al Presidente della Repubblica. Cosi come negli anni '77, '78, '79 nei confronti di massimi esponenti del Parlamento dei partiti, del Governo. Ovviamente sono il primo a ritenere che il pubblico insulto debba essere sempre severissimamente perseguito soprattutto in democrazia. Mi rammarico che i Presidenti delle Camere mi insultino piuttosto che accusarmi".