Mieli: "Pressioni sul Corriere"
"Siamo stati sottoposti a colpi diretti e indiretti" per la posizione del giornale sui referendum
ROMA - Sui referendum il "Corriere della sera" sarebbe stato oggetto di "forti pressioni". Lo ha denunciato lo stesso direttore del quotidiano, Paolo Mieli, in un'intervista con "Radio Radicale" a proposito del giudizio della Corte Costituzionale sui trenta referendum. "Oggi - ha detto Mieli - chi muove delle critiche, e io le sto muovendo nelle maniere piu' caute, e' sottoposto ad una serie di colpi diretti e indiretti". "Finche' si usano, ovviamente - ha aggiunto il direttore del "Corriere" - le armi della polemica pubblica tutto bene. Ma quando si ha l'impressione che si muova una macchina piu' potente, piu' forte, piu' insinuante... le cose non mi vanno piu' bene".
Nel corso dell'intervista radiofonica Mieli ha riferito di aver visto molti editorialisti del suo giornale "che avevano mosso critiche vibrate, sottoposti a un fuoco di fila" e "sentito da certi discorsi - anche privati - forme di dissuasione", che non gli sono piaciute.
"L'ho messo in chiaro", ha sottolineato il direttore del "Corriere", riferendosi ad un suo editoriale di qualche settimana fa. "E devo dire - ha aggiunto - che da quando l'ho fatto quelle forme di dissuasione sono cessate, anche, probabilmente, perche' i giochi erano gia' fatti. E ce ne accorgiamo con la sentenza di oggi".