Roma, 3 febbraio 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, della segreteria del Movimento dei Club Pannella - Riformatori:
"L'accusa del Ministro Burlando al sindacato di aver cogestito in modo fallimentare le aziende pubbliche (Ferrovie, Poste, Alitalia, ...) svela in realtà la volontà del PCI/PDS di passare all'occupazione diretta del potere nelle grandi aziende pubbliche. Arrivato al governo l'Ulivo, infatti, il potere e l'invadenza del sindacato nelle aziende pubbliche che ha operato fino a ieri in sinergia con la sinistra, diventano oggi un ostacolo da rimuovere sulla via del controllo diretto e completo dell'economia pubblica.
A questo proposito i recenti progetti di riorganizzazione industriale delle ferrovie e dell'Enel finalizzati a parziali privatizzazioni, nonché la mille volte preannunziata vendita ai privati della Stet, non lasciano intravedere una reale cessione di potere economico dallo Stato e dai partiti al mercato. Anzi, mediante l'utilizzo della Golden Share il Governo e i partiti dell'Ulivo avranno la possibilità di cedere quote di business significative a poteri economici 'amici' (o diventati tali) raggiungendo il duplice obiettivo di conquistarne il consenso mantenendoli, di fatto, sotto la propria tutela.
Anche per questo il referendum per l'abolizione della golden share, tra i pochi sopravvissuti alla ghigliottina della Consulta, rappresenta lo strumento necessario ad impedire che le privatizzazioni dell'Ulivo siano, anziché un atto di fiducia nel mercato e nella concorrenza, una riproposizione riveduta e corretta del controllo politico e statalista di ampi settori dell'economia, magari in salsa emiliana".