Roma, 5 febbraio 1997
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Fra le dichiarazioni di Buttiglione, Fini, Calderisi, Rebuffa e di Pera oltre a quelle, naturalmente, di Silvio Berlusconi, la stampa può benissimo riprendere tutt'al più a segnalare quelle di Cossiga e Segni e ad ignorare quelle del movimento referendario, dei diritti civili e dell'alternativa liberale agli inciuci e alle nuove ammucchiate nazionali. Ormai il problema non è solo degli elettori del Polo ma anche di quelli liberali e non partitocratici dell'Ulivo che non possono accontentarsi ancora a lungo di vedere come alternativa al rilancio comunista e delle burocrazie romane il trasformismo tardo andreottiano di tutti costoro. Nessuno può escludere che D'Alema acquisti rapidamente la statura di Andreotti, e questo comunque è da augurarselo. Ci chiediamo solamente se nel nostro codice il reato di oscenità continua ad essere previsto soprattutto se fatto in un luogo così pubblico. Ma certo mai in cinquant'anni abbiamo assistito al degrado e alla mancanza di decoro della politica come emerge purtropp
o dalla linea di Forza Italia e della sua armata brancaleone".