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COMUNICATO STAMPA

FUORI GLI EVASORI. PRESENTATA L'INIZIATIVA DELL'ASSOCIAZIONE "PROGETTO DEMOCRAZIA IN DIVISA" VERSO IL GOVERNO.

Firenze, 7 Febbraio 1997. Si e' tenuta stamane la conferenza stampa dell'associazione "progetto Democrazia in Divisa" per presentare l'ultima iniziativa dell'associazione nei confronti del Governo, e in particolare nei confronti del ministro delle Finanze.

Alla presenza del segretario nazionale dell'associazione, Vincenzo Cretella, e di numerosi appartenenti al corpo della Guardia di Finanza, e' intervenuto anche un rappresentante della Life-Liberi Imprenditori federalisti.

L'iniziativa si incentra su una cartolina da inviare al Presidnte del Consiglio e al ministro delle Finanze, con la quale si chiede un impegno specifico del Governo sul fronte del contrasto all'evasione fiscale, una semplificazione degli adempimenti fiscali a carico dei contribuenti e -cosa che si ritiene della massima importanza- di mettere mano alla riforma del Corpo della Guardia di Finanza (preferibilmente con ordinamento civile in luogo di quello militare). Quest'ultima richiesta nasce al fatto che il Corpo della Guardia di Finanza e' l'elemento centrale su cui lo Stato conta per la sua poolitica di contrasto e di ricerca dell'evasione fiscale.

L'assocaizione, pur qualificandosi -per esplicita previsione statutaria- soggetto politico aperto al contributo di tutti i cittadini, fonda il suo nucleo centrale sugli appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, i cui aderenti a tutt'oggi sono circa un migliaio in molteplici regioni italiane.

Durante la conferenza stampa e' stata evidenziata la notizia, riportata da un quotidiano romano, della presunta telefonata che il Presidente della Repubblica avrebbe fatto ad alcuni giudici della Corte Costituzionale per stimolarli a bocciare la richiesta di referendum per la smilitarizzazione della Guardia di Finanza, presentata dai Club Pannella-Riformatori. "E' incredibile -e' stato detto- e ci auguriamo che una simile notizia non sia vera, perche' se lo fosse sarebbe un segnale molto preoccupante per il livello di degrado delle nostre istituzioni".