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Partito Radicale Rinascimento - 9 febbraio 1997
IL TEMPO 8 FEBBRAIO 1997
SAREBBE UN VERO ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE

Articolo di Carlo Taormina

Vi sono state molte occasioni in cui si è discusso intorno alla perseguibilità di Scalfaro per attentato alla Costituzione che insieme, all'alto tradimento può essere fonte di responsabilità penale del Presidente della Repubblica. Se fossero vere le notizie di stampa relative all'abuso delle prerogative presidenziali, realizzato attraverso pressioni su alcuni giudici della Consulta al fine di far bocciare anche il referendum sulla smilitarizzazione della Guardia di Finanza, per di più su istigazione di un altissimo ufficiale del Corpo, il dubbio non sarebbe consentito a nessuno. Adoperarsi perché il massimo organo di garanzia della legalità costituzionale si pieghi addirittura modificando una decisione già assunta, non significa 'attentare', bensì 'violentare' il cuore della Costituzione. tanto più considerando la provenienza dell'iniziativa da un capo dello Stato al quale competono notevoli poteri nella determinazione della composizione della Corte Costituzionale. Vera che fosse la notizia giornalistica, l

'osservatore esterno sarebbe autorizzato a ritenere possibile persino una preordinazione delle nomine dei giudici costituzionali al ben noto avvicinarsi della decisione per i referendum. Per chi volesse poi essere più realista del Re, la sicurezza dell'esistenza di un attentato alla Costituzione nelle presunte pressioni che Scalfaro avrebbe esercitato sulla Consulta, deve essere tratta dalla nefasta influenza dell'iniziativa sulla operatività di un elementare bene proprio anche della più arretrata democrazia qual è la consultazione referendaria, che è prerogativa di quel popolo nelle cui mani tutta intera risiede la sovranità. A voler credere, per un attimo, alle gravi accuse di stampa, questo autentico atto di ribellione alla Costituzione dovrebbe far mobilitare i cittadini onde pretendere l'attivazione delle procedure per la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica senza dimenticare le responsabilità pure penali di quei giudici della Consulta all'interno della quale si anniderebbero i conco

rrenti del reato. Questa sarebbe la moralizzazione promessa dalla sinistra al potere, alla quale l'opposizione va stendendo un tappeto rosso ovunque passi!

 
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