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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 10 febbraio 1997
IL CORRIERE DELLA SERA, lunedì 10 febbraio 1997
"IL CONVEGNO DEI RADICALI. IL COMMISSARIO CONTRO PANNELLA: MI STRUMENTALIZZA".

Ad Emma Bonino il miracolo era riuscito. Il commissario Ue alla pesca aveva messo insieme gli altri due italiani, che oltre lei, contano di più nelle organizzazioni internazionali: Mario Monti e il direttore generale del Wto, Renato Ruggiero. Il tutto sotto una doppia egida, quella di Radio Radicale e dei Club Pannella, che non ha mai avuto grandissimo appeal nei confronti dei rappresentanti dell'establishment economico-finanziario italiano. Ma non tutto è andato per il verso giusto e alla fine, nell'austero e démodé teatro lirico di Milano, è risuonata un'accusa da Jurassic Park della politica: "Mi avete strumentalizzato!".

A scagliare il sasso è stato proprio Monti, che non ha gradito la pubblicità a pagamento con la quale i radicali avevano promosso il convegno. "Offriamo alla "gente" l'occasione di ascoltare la parola, il pensiero di persone che esercitano in Europa e nel mondo grandi funzioni e responsabilità - recitava l'annuncio scritto in pannellese - . Sarà un test, se saremo in tanti o in pochi. Un invito a tutta la politica ad essere altra, o a restare se stessa".

"Ma quale test! - ha replicato Monti dalla tribuna - Di convegni così se ne sono tenuti molti, anche senza lo stesso sostegno pubblicitario. Sono in personale dissenso con questo modo di fare. La realizzazione del liberismo e del mercato richiede serietà e rispetto delle regole". E invece il commissario Ue si è sentito strumentalizzato. "Ho accettato di parlare qui per la stima e l'amicizia che mi legano alla collega Bonino. E nel farlo ho superato una difficoltà, quella di partecipare a una manifestazione indetta da una parte politica". Come dire: sono venuto, ma mi sono pentito.

La replica è arrivata da Marco Pannella, che nella mattinata non aveva preso la parola e si era comportato come il più classico degli allenatori: aveva seguito la partita della sua "squadra" da bordo-sala. "Io spero sempre di essere strumentalizzato, utilizzato da altri - ha sostenuto il leader radicale - , Monti lo teme. Lo utilizzeremo lo stesso, come tutti coloro le cui parole e opere ci paiono positive e importanti. E comunque lo ringrazio per il suo ottimo intervento". Nel minimizzare i contrasti Pannella ha anche ricordato il giudizio positivo di Renato Ruggiero sul meeting di ieri e sul fatto che per la prima volta i-tre-italiani-della-globalizzazione si fossero trovati assieme.

Prima di Pannella ci avevano pensato i radicali presenti in sala a buttare acqua sul fuoco, tributando comunque al severissimo Monti un lungo applauso. Ma se c'è stato un oratore, anzi due, per i quali il folto pubblico (la platea non era sufficiente e sono state aperte le gallerie) si è spellato le mani, questi rispondono ai nomi di Sergio Ricossa e Giulio Tremonti, due fondamentalisti dello "stato minimo".

Grandi consensi per il professore torinese ("Ci può essere libertà in un paese retto da un governo appoggiato da Rifondazione comunista?") e per l'ex ministro di Berlusconi. Che si è prodotto in una gag esilarante. Ha letto i quattro articoli della Gazzetta Ufficiale che disciplinano "l'attività di pesca della lumachina di mare", consentita "con l'esclusione dell'uso degli strumenti denominati rapido e fogliara". E a patto che "la risorsa catturabile non sia inferiore ai millimetri venti". La metafora di un paese afflitto da più di 200mila leggi.

 
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