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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Rinascimento - 10 febbraio 1997
Roma, 10 febbraio 1997

REFERENDUM: BARBERA E PASQUINO SU MOTIVAZIONI

In merito alle motivazioni rese note oggi dalla Corte Costituzionale che non ha ammesso i referendum elettorali, Radio Radicale ha chiesto un commento ai Professori Augusto Barbera e Gianfranco Pasquino: 'Non c'è alcuna sorpresa. Sono motivazioni - afferma Barbera - contro l'ordinamento costituzionale e dettate dalla ragion di stato: evitare di turbare gli equilibri politici in questo momento. Non credo che sia un ragionamento ammissibile - sotto il profilo del Diritto Costituzionale - il fatto che si producono dei vuoti per due ragioni: il costituente ha voluto il referendum abrogativo (compito del legislatore referendario è quello di attuare la parte destruens mentre la parte costruens è propria del Parlamento); è vero, si potrebbe paralizzare il rinnovo di Camera e Senato, ma il cmpito del Parlamento è produrre una legge quando questa non è operativa o è venuta meno. Immaginare un Parlamento inerte che non vuole approvare una legge è immaginare un colpo di Stato. Certo di fronte a questo siamo tutti impot

enti. Ma non credo che la Corte debba avere queste preoccupazioni.

'La Corte - afferma Pasquino - ha ripetuto le ragioni di alcuni anni fa. Ha perso l'occasione per specificare chiaramente cosa si intende per referendum abrogativo perchè in questo caso i quesiti abrogavano una legge esistente. La Corte non doveva preoccuparsi della paralisi istituzionale semmai poteva mandare un messaggio al Parlamento e avrebbe avuto davanti a se il tempo necessario per porre rimedio all'eventuale vuoto legislativo. Si poteva innovare. La Corte ha preferito assumere una posizione conservatrice, ha perso l'occasione per dire al Parlamento che si possono anche fare riforme'.

 
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