CARAVITA A RADIO RADICALE: "UNA OCCASIONE PERDUTA"Roma, 10 febbraio 1997
Dopo una lettura rapida delle motivazioni della Consulta sui referendum il professor Beniamino Caravita di Toritto ha così commentato a caldo a Radio Radicale le decisioni della Corte Costituzionale:
"Sul quesito sull'aborto, dichiarato inammissibile, mi sembra che la Corte abbia adottato un criterio sostanziale, capovolgendo il giudizio dato in passato.
Sui quesiti elettorali la Corte ha confermato la sua giurisprudenza pregressa, con la tesi del vuoto, che continua a non convincermi.
Inoltre la Corte sembra non aver risposto a tutti gli argomenti contenuti nelle nostre memorie. Se è vero che la Corte non ha l'obbligo di rispondere a tutti gli argomenti della difesa, ci si sarebbe aspettata la volontà di raccogliere alcuni degli spunti da noi offerti.
Temo che il dibattito su iniziative legislative provenienti dal Polo (Caravita allude alla cosiddetta Legge Rebuffa ndr) non abbiano giovato alla decisione della Consulta".
Caravita ha poi proseguito: "Se io dovessi muovere una primissima e rapidissima osservazione critica a questo gruppo di sentenze, direi che la Corte aveva, vista la mole, la possibilità di rifissare i paletti del referendum. Poteva dire qualcosa di chiaro e di definitivo, ed ha perso questa occasione.
Su due quesiti, quello sul SSN e quello sulla Rai, ha parlato di referendum manipolativo; su molti altri la Corte non ha usato questo argomento. E quindi, lungi dal chiarire le cose, questa giurisprudenza rende ancora una volta difficile la valutazione sulla ammissibilità dei referendum.
A questo punto mi auguro che la discussione in Bicamerale, invece che chiarire, non restringa ulteriormente gli spazi per questo istituto".